Qual è il miglior modo per difendersi da inutili attacchi? Semplicemente con i fatti. Ed è proprio in questo modo che Darwin Núñez, attaccante uruguaiano classe ’99, si è scrollato di dosso tutte le contestazioni a lui rivolte dopo l’esordio con la maglia dei Reds.

L’acquisto di Núñez è stato il colpo di mercato del Liverpool, arrivato dal Benfica per 75 milioni di euro + 25 di bonus. Da un giocatore così pagato e che vanta, solo nell’ultima stagione, 34 reti e 4 assist realizzati in 41 presenze ci si aspetta di tutto.
Una reputazione che da un lato rappresenta la sua fortuna, ma dall’altro anche uno status (quello di goleador) difficile da gestire. Talmente difficile che basta un esordio “in bianco” per scatenare attorno a sé una valanga di critiche. Non proprio il modo migliore per dare il benvenuto ad un nuovo arrivato.

Un’accoglienza poco gradita sia dallo stesso giocatore che dall’allenatore Jurgen Klopp. Il tecnico dei Reds si è subito espresso sulla questione: “Lo criticate per una sola partita. Mi sembra una barzelletta, non possiamo prendere sul serio cose del genere”.

A prenderla sul serio è stato però il diretto interessato, che ha voluto dimostrare a suo modo e a tutti i costi che le chiacchiere stanno a zero.
Nell’amichevole dello scorso giovedì contro il Lipsia, nella ripresa, mette a segno 4 reti in meno di 45 minuti. Non male per uno che era stato considerato un flop. La risposta del giocatore a quell’inutile polverone è stata data non solo in campo ma anche sui social, con una parola che racchiude tutto: Resilienza.

Non è facile reagire quando finisci nel mirino, ma Núñez sa cosa vuol dire rialzarsi. Lo aveva fatto a soli diciassette anni, quando la sua carriera ha rischiato in un attimo di andare in fumo a causa della rottura del legamento crociato, e lo ha fatto pochi giorni fa mettendo a tacere chiunque potesse rappresentare per lui un ulteriore ostacolo.

Ora che le premesse sono state (ampiamente) soddisfatte non ci resta che attendere il resto della stagione per vedere cosa sarà in grado di combinare l’imprevedibile attaccante uruguaiano.

Romina Sorbelli