Dopo i tristi addii di Insigne, Mertens, Koulibaly e Ospina, il Napoli cerca di riformare, dalle fondamenta, una squadra che sembra essere, alla fine di luglio, completamente rivoluzionata per la prima di campionato: il 14 agosto in casa del Verona. 

E ritornerà anche in Champions League, dopo due anni di assenza. 

Ma allora, perché dalle parti di Napoli, l’atmosfera che si respira sembra non essere del tutto convinta? 

Semplice. Colpa, secondo una parte dei tifosi, delle occasioni sprecate durante questa prima parte del calciomercato. 

Prima fra tutte, l’affare Paulo Dybala.

L’attaccante argentino, ormai giallorosso, era stato accostato alla squadra di Spalletti, suscitando una profonda frenesia nei cuori della piazza napoletana.
Merito delle sue origini, legate all’Argentina dell’eterno Diego Armando Maradona, e del “pocho” Lavezzi.

Un colpo che però non ha mai visto la sua completa realizzazione. Dybala ha scelto la Roma, con cui giocherà la prossima stagione in Europa League, mentre il Napoli ha dovuto accettare amaramente la sconfitta. 

Una sconfitta che ha amplificato, i già noti, rapporti tesi con il presidente Aurelio De Laurentiis, visto come un imprenditore che pensa solo ai soldi, senza puntare su acquisti di qualità che possano ridare enfasi e brio a una piazza.

L’assenza dei simboli di un Napoli, che è stato grande, stenta a riportare il Napoli in una condizione di euforia e di adrenalina. 

La campagna acquisti del Napoli ha però portato in azzurro nomi, che seppure sconosciuti, saranno in grado di riportare nuovo entusiasmo. 

Primo fra tutti, il giovanissimo attaccante, classe 2001, Khvicha Kvaratskhelia.

Di nazionalità georgiana, è lui l’acquisto fondamentale dell’estate. Sostituto di Lorenzo Insigne, nelle tre amichevoli disputate, si è subito mostrato sprezzante e sicuro sulla fascia sinistra, dove può trovare spazio sia come ala sinistra che come trequartista.

Suo è stato l’assist del primo goal di Lozano, nell’amichevole contro i turchi dell’Adana Demirspor, finita 2-2.

Un giocatore dal piede destro pulito, e dall’incredibile eleganza nei dribbling, accentrandosi maggiormente nei calci piazzati.  

Un ottimo acquisto dalla Dinamo Batumi, squadra del massimo campionato georgiano, che sembra già essere diventato un perno portante della formazione di Spalletti.

Oltre a lui, il Napoli si è concentrato maggiormente sulla rifondazione del reparto difensivo: Olivera, Østigård e Kim Min-Jae. 

Il primo, Mathìas Olivera, uruguayano classe 1996, è stato acquistato dal Getafe, dove in tre stagioni e mezzo, era diventato un perno fondamentale della difesa, collezionando 107 presenze. 

Terzino sinistro, ma all’occorrenza anche esterno di centrocampo, non ha però convinto nell’amichevole contro l’Adana, vista anche la sua condizione: da poco rientrato da un infortunio. Dovrà convincere, e non poco vista anche la scelta di maglia del numero 17, appartenuta a Marek Hamsik, così come dovrà farlo Leo Ostigard.

Il difensore danese, classe 1999, acquistato dal Brighton, è rimasto in Serie A, dopo i 6 mesi in prestito col Genoa. Un bel salto di qualità, visto che la scorsa stagione lottava per la salvezza. 

Nella scorsa stagione ha mostrato spirito di adattamento, mettendo in mostra qualità tecnico-tattiche compatibili anche con l’idea di Spalletti: difensore dal fisico imponente e ottimo nei duelli aerei, e di forte personalità.

Forse è stato questo ad aver convinto Spalletti a farlo giocare, nella sua prima in maglia azzurra, per 90 minuti nell’amichevole contro i turchi. Decisione però non azzeccata, che ha portato Ostigard a procurare il rigore avversario.  

Sono amichevoli si sa, ma certi errori potrebbero portare in futuro pesanti pareggi e sconfitte. Il danese, però, appare dotato di una forte personalità, e sicuramente cercherà di dimostrare il proprio valore. Con il Napoli, ha già un “certo legame”.

Ha infatti dichiarato di essersi avvicinato al mondo del calcio, quando vide la finale del mondiale del 2006: Italia-Francia.

Il suo idolo? Fabio Cannavaro. Come lui ha i capelli rasati, e ha ammesso di avere come sfondo del cellulare, il calciatore napoletano che alza la coppa.  

Volevo venire soltanto al Napoli da tempo, per me è un sogno essere qui, […] L’avversario più forte con cui ho giocato? Osimhen, […] Non vedo l’ora di giocare al Maradona, davanti ai nostri tifosi, […] Non sono qui per sostituire Koulibaly ma semplicemente me stesso e darò il massimo”. 

Così si è presentato Leo Ostigard, dimostrando la sua voglia di giocare nel Napoli, come il suo idolo, ma al tempo stesso, di dimostrare il suo talento, senza cercare di essere il “sostituto di…”. 

La giornata del 27 luglio, è stata anche l’arrivo definitivo del difensore sud-coreano Kim Min-jae. Classe 1996, acquistato dai turchi del Fenerbahçe, è pronto per scendere in campo, già dalla prossima amichevole, contro il Mallorca.  

Un difensore che già è entrato nei cuori dei tifosi, complice anche la sua spiccata simpatia, mentre intona la hit estiva, “Gangnam style”, nel ritiro azzurro di Castel di Sangro. 

“Kim fa fatica a integrarsi…”, ha ironizzato il profilo social del Napoli.

I connazionali lo chiamano “Mostro” o “Difensore mostruoso”.

Un fisico imponente, grande forza e velocità, negli scontri nei duelli aerei. Un ottimo innesto, molto impegnato nel sociale (ha donato 37 mila euro a una fondazione per aiutare i bambini disabili in Corea del Sud), e grande amante dei tatuaggi. Ha infatti tatuato sul petto, la scritta “Carpe Diem” – cogli l’attimo.  

Tiene banco inoltre la situazione portieri, dove al momento in cui scriviamo, è stato accostato il nome di Neto al Napoli.

Si vedrà, così come, la situazione in stallo Petagna-Simeone. L’attaccante argentino, riscattato a inizio di giugno dall’Hellas Verona, aspetta la chiamata del Napoli, ansioso di poter indossare la maglia azzurra. Solo la cessione di Andrea Petagna al Monza, potrebbe far arrivare il Cholito al Napoli. 

Trattative ancora aperte, che potrebbero portare nuovi innesti a un Napoli, che sarà impegnato nella prossima stagione, su tutti i fronti. 

 

Rosaria Picale