A Londra, nel lontano 1895, si giocò la prima partita ufficiale tra donne.

A scendere in campo furono due squadre rappresentanti il nord e il sud della città.
Le ragazze che scesero in campo avevano risposto all’annuncio pubblicato su un giornale da parte di Nettie Honeyball, una cassiera che adorava il football e che diventò l’ideatrice della prima lega calcistica rosa.

Quella partita, che vide trionfare le donne del nord per 7-1, passerà alla storia come il giorno della prima partita di calcio femminile.

“Pochi minuti sono stati sufficienti a dimostrare che il calcio praticato delle donne, se le British Ladies possono essere prese come criterio, è totalmente fuori questione.
A un calciatore sono richieste velocità, giudizio, abilità e coraggio.
Nessuna di queste quattro qualità è stata mostrata sabato.
Per gran parte della gara le donne vagavano senza meta sul campo,
in un trottare senza grazia.”

Con queste parole, il reporter di “The Daily Sketch”, aveva fatto subito intendere ciò che avrebbero dovuto subire le donne del calcio.

Ma lo scetticismo e le offese non scoraggiarono Nettie Honeyball e le altre: loro avevano un sogno e lo hanno difeso!

Nettie Honeyball, pseudinimo di Jessie Allen, si era appassionata al football ascoltando i discorsi entusiasti dei clienti del suo negozio.

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Veniva trattata con sufficienza se solo provava a parlarne (…corsi e ricorsi storici potremmo dire…) e decise di impegnarsi a cambiare per sempre il modo di pensare di una società maschilista e conservatrice come quella inglese: pubblicando un annuncio sui giornali,  fondò, la prima lega calcistica femminile.

Bastò questo annuncio per dare inizio alla svolta.
In poco tempo aderirono trenta giovani donne, tutte unite da un obiettivo dichiarato dalla stessa Nettie:

“Dimostrare al mondo che le donne non sono quelle creature ornamentali e inutili che gli uomini immaginano…”

Si formarono due squadre, una rappresentante il nord e una il sud della città.
Rivali per creare attenzione e attirare le folle, entrambe rivendicavano il ruolo di “primo club calcistico femminile”.

Con il sostegno del marito Frederick Smith, Nettie organizzò un tour attraverso l’Inghilterra. La prima partita, come detto, si svolse il 23 marzo del 1895.
Il 6 aprile, al Preston Park di Brighton, una seconda gara vide ancora una volta le “rosse” del nord trionfare sulle “blu” del sud per 8-3.

Le donne correvano, calciavano, si divertivano e “usavano” il calcio non solo come lotta sociale ma anche per raccogliere soldi destinati alla beneficenza.

Ben 5,000 spettatori accorsero alla loro terza gara nella quale rosse e blu  raccolsero addirittura 100 sterline d’incassi.

Il tour proseguì per mesi, durante i quali le ragazze lottano per dimostrare che anche loro possono giocare a calcio.

Ma in una società maschilista sembra che si tratti di una partita persa in partenza.

Quello che fino a quel momento era stato criticato e visto con scetticismo si trasformò in violenza; gli insulti si trasformano in una sassaiola. Quelle donne che  volevano solo giocare a calcio furono aggredite violentemente durante un tour in Scozia.

Nessuno condannò, molti -anzi- giustificarono: le ragazze del British Ladies FC capirono che la loro favola era finita.

Il football femminile tornerà in auge, poi, durante la prima guerra mondiale, quando gli uomini erano impegnati al fronte e vennero sostituiti dalle donne in numerose mansioni…anche quella di prendere a calci un pallone. 

Nettie e quelle donne coraggiose che avevano risposto al suo annuncio, non sapevano che avevano comunque segnato la storia e gettato le basi per le donne del futuro.