L’Inter torna sui campi della Serie A: dopo la brutta partita casalinga contro il Bologna valsa la terza sconfitta consecutiva (dopo Torino e Lazio in Coppa Italia), la squadra di Spalletti ha collezionato quattro vittorie di fila tra campionato ed Europa League. Alla vittoria di Parma è succeduta quella in terra austriaca ma in entrambi i casi non si era spinta oltre l’1-0, risultato targato Lautaro Martinez al Tardini come all’Allianz Stadion ma che, se non per lo spirito di gruppo e la garra di prendersi la vittoria, non aveva esaltato i tifosi angosciati dalla perpetuata difficoltà della squadra a sviluppare una manovra offensiva lucida ed efficace. 

Le inquietudini si sono distese domenica scorsa quando alla rete di Manolo Gabbiadini che ha azzerato il vantaggio trovato poco prima da Danilo D’Ambrosio che aveva sbloccato il match, è succeduta quella di Radja Nainggolan. Il belga di potenza e prepotenza ha riportato il vantaggio dalla loro parte segnando il gol valso i tre punti interrompendo quel tabù di 1-0 che si protraeva dal 2 dicembre quando i nerazzurri erano riusciti a segnare due reti all’Olimpico contro la Roma per mano di Keita e Icardi.

Politano Nainggolan Inter Rapid Vienna Europa League
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A sdoganare ogni timore il poker di giovedì scorso contro il Rapid Vienna nella partita valida per il ritorno dei sedici di finale di UEL, poker calato in maniera alternativa agli equilibri che si erano sedimentati negli ultimi tempi: in gol Vecino, Ranocchia, Perisic e Matteo Politano, tutti in astinenza dal gol da ormai parecchio tempo, dato allarmante per gli ultimi due considerato il ruolo.

L’assenza di Mauro Icardi sembra quasi essere stata una panacea più che un dolore, quantomeno sul campo: da quando l’argentino ha perso fascia e campo (quest’ultimo per volontà propria) la squadra sembra aver trovato serenità ed estro, oltre che spazio per esprimersi.

A bussare alla porta, però, un avversario tutt’altro che semplice, certamente più scomodo degli austriaci. La Fiorentina di Pioli, nona con 35 punti, non vince al Franchi (in campionato) dal 16 dicembre e se la vittoria granata di ieri pomeriggio ha aperto la possibilità di accorciare sull’Atalanta in chiave Europa, ha visto insidiarsi un nuovo pretendente: il Torino di Mazzarri vincente ieri proprio contro la Dea per 2-0.

Come dimostrato contro la Roma in Coppa Italia, la Fiorentina ha tutte le carte in regola per far male pure alle più attrezzate avvalendosi dei suoi assi nella manica che, per sua fortuna, sono più di uno. Muriel e Chiesa più di tutti possono far male ai nerazzurri, specie se – come spesso accade – quest’ultimi si appisolano lasciando campo all’avversario.

A riguardo Spalletti in conferenza ha esplicato il suo pensiero su quelle che saranno le direttive che i suoi dovranno seguire per evitare di soffrire troppo la presenza dell’ex doriano e la prima, fondamentale regola è restare compatti e giocare da squadra.

Spalletti in conferenza: “A Firenze senza nessun timore”

L’Inter dovrà ancora una volta fare a meno del suo top player Mauro Icardi che continua a non comparire nella lista convocati e neppure negli spogliatoi. Spalletti dovrà anche fare a meno di Keita Balde che non ha ancora recuperato dopo l’infortunio rimediato poco prima del match contro il Sassuolo.

Come detto, dimostrato e ribadito le soluzioni davanti non mancano e anche contro la Fiorentina le risorse davanti non mancano pur dovendo somatizzare le pesanti assenze dei due attaccanti di cui sopra.

Spalletti contro il Rapid si è persino avvalso di Politano come punta centrale per quanto inusuale, e l’ex Sassuolo, proprio come faceva tra le file neroverdi spesso schierato da punta, non ha saltato l’appello riuscendo al contrario a rispondere positivamente e con uno squillo in più rispetto alle ultime anonime prestazioni.

Intanto c’è il Milan che non accenna a scalare marcia e il 3-0 sull’Empoli è l’ultima insidia di Piatek and co che inquietano i nerazzurri, specie in vista di un derby che se dovesse vertere a favore dei cugini potrebbe significare un sorpasso.

Spalletti però si dice ottimista e delle dirette inseguitrici teme poco, parlando di livello competitivo preventivato a inizio stagione e girando la patata bollente ai suoi giocatori:

Se non vinci le partite le altre si avvicinano.

Bisogna vincere le partite“.

Per vincere a Firenze l’Inter dovrà attingere a tutte le qualità di cui dispone, ma soprattutto ad intelligenza, serenità e al contempo grinta, qualità che l’Inter ha più volte dimostrato in campo di possedere se solo non si lasciasse distrarre da contingenze ed episodi.

Il nostro undici ideale contro la Fiorentina

Una vittoria al Franchi peserebbe parecchio specie perché metterebbe la squadra nella condizione di vivere i prossimi incalzanti impegni con maggior consapevolezza dei propri mezzi. L’Inter nella terra del suo condottiero dovrà andare a sciacquare le consapevolezze al Franchi più che in Arno e dovrà farlo affrontandolo come esame di maturità.

Se fossimo noi a scegliere la formazione, la squadra meneghina scenderebbe in campo con un 4-2-3-1 che parte come sempre dal solito scontato Handanovic, che non a caso nel modulo non è neppure contemplato come da registro.

Lo sloveno, sia all’andata che al ritorno contro, il Rapid ha imbastito una prova impeccabile nelle rare occasioni in cui è stato chiamato ad intervenire, anche questa sera dovrà mantenere alta l’attenzione e la lucidità specie sui blitz che i mai domi attaccanti viola potrebbero riservargli.

Handanovic Rapid Vienna Inter

A protezione del capitano schiereremmo De Vrij e Skriniar al centro tra D’Ambrosio a destra e Dalbert a sinistra. Nel ballottaggio dei terzini, a destra vince il numero 33 su Soares che giovedì malgrado qualche imprecisione ha giocato un’ottima gara sopperendo anche agli errori di Candreva. Nel secondo ballottaggio che riguarda la corsia sinistra, invece, è il brasiliano ad avere la meglio su Asamoah, sceso anche lui in campo contro il Rapid, per attingere a maggior freschezza.

Davanti la linea difensiva, in mediana a destra il 77 Marcelo Brozovic, vittima nelle ultime gare di un leggero calo ma sempre prezioso, affiancato a destra da Matias Vecino che, a segno contro il Rapid, potrebbe giovarsi dell’entusiasmo che il gol gli ha trasmesso.

Davanti Brozovic e Vecino, il tridente semi-offensivo formato da Politano a destra, Perisic a sinistra e Nainggolan al centro, alle spalle di Lautaro Martinez. L’ex Sassuolo come già detto ha parecchio convinto e nel confronto con l’87 ex Lazio, disastroso giovedì, parte con dieci spanne di vantaggio.

Davanti a tutti, da argentino ad argentino, il sempre più maturo e convincente Lautaro Martinez.

4-2-3-1: Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar, Dalbert; Vecino, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic; Lautaro.

 

Egle Patanè