Dopo la vittoria contro il Rapid Vienna e l’accesso agli ottavi di Europa League, che si giocheranno l’andata il prossimo 7 marzo e il ritorno il 14, e dopo aver scoperto il prossimo avversario che sarà l’Eintracht Francoforte, l’Inter è chiamata a tornare sul pianeta Serie A. 

La sfida valida per la venticinquesima giornata di Campionato vedrà i nerazzurri affrontare i viola di Stefano Pioli, predecessore di Luciano Spalletti sulla panchina nerazzurra, avventura iniziata e stroncata a campionato in corso, finita dopo la sconfitta per 1-0 contro il Genoa al Marassi. 

La Fiorentina non vince in campionato al Franchi dal 16 dicembre contro l’Empoli, alla quale si sono succeduti la sconfitta contro il Parma e i due pareggi contro Samp e Napoli arrivati entrambi dopo il 7-1 imposto sulla Roma nei quarti di Coppa Italia. A ri-dare fiducia ed entusiasmo agli uomini di Pioli però il poker rifilato alla Spal domenica scorsa.

L’Inter dal canto suo può viaggiare sull’entusiasmo di un altro poker calato sugli austriaci un paio di giorni fa in Europa e la vittoria casalinga contro la Sampdoria di Giampaolo che ha finalmente ridato ai tifosi nerazzurri quell’immagine di squadra compatta tanto richiesta da Spalletti che tra fine gennaio e febbraio era mancata. 

Spalletti ai microfoni prima del match di domani, fa un po’ un punto della situazione, parlando dell’avversario ma anche e soprattutto dei suoi in ottica Fiorentina ma anche nel lungo periodo.

Dopo questi recenti risultati positivi, la Fiorentina è un esame?
Tutte le partite sono un esame, sono tutte un obiettivo e un traguardo, ti danno tutte la possibilità di ricevere gli stessi punti. Come si è visto in precedenza, non è accertato che arrivi questo bonus, te lo devi ricercare sul campo. Poi è assodato che la squadra abbia fatto bene nell’ultimo periodo facendo quelle cose che non ci riuscivano mettere in pratica, però poi se non vinci le partite successive le altre si avvicinano. Bisogna vincere le partite“.

Avete superato la parte più difficile dell’anno, è frutto anche della maggiore assunzione di responsabilità di questo momento?
“C’è dentro un po’ di tutto, probabilmente la sua è un’analisi corretta. Individualmente nel corso del campionato dobbiamo dare il nostro massimo per raggiungere certi risultati. Quelli che ha citato lei (Perisic e Nainggolan ndr) sono due di questi e che stanno facendo bene, ma anche gli altri in un buon momento di condizione. Bisognerebbe anche recuperare qualcun altro nel reparto offensivo. Visto che ci saranno altre partite pure molto ravvicinate, perché la Coppa ti obbliga a far questo, alcuni giocatori che hanno giocato l’altra sera si vanno a rimisurare oggi per vedere se hanno recuperato, motivo per il quale ci vogliono le possibilità di avere dei cambi a disposizione”.

Ha la sensazione che la squadra possa crescere ancora? Ce ne sono possibilità?
“Sì, ne ho quasi la certezza che siamo sulla strada giusta e che ci sia l’ambizione a crescere”.

E’ preoccupato del ritorno delle rivali in zona Champions o è ottimista per quello che ha visto dalla sua squadra?
Sono ottimista perché come s’è detto prima la squadra sta bene e le attenzioni sono rivolte al fatto di misurarsi sempre in partite di livello. Se fossi stato preoccupato lo sarei stato all’inizio, perché quelle squadre lì indicate come preoccupazione perché si avvicinano, sono le stesse con le quali dovevamo confrontarci sin dall’inizio. Il livello è un confronto e si va ad accettare la competizione ad alto livello“.

Bisognerebbe recuperare qualcuno in più nel reparto offensivo, ti riferisci a Keita o anche a qualcun altro?
“Anche tu dicono sia un buon attaccante (ride ndr)”

Nelle ultime due partite avete trovato gol alternativi dai reparti che in precedenza erano mancati. Nell’emergenza numerica del reparto offensivo avete trovato alternative, è frutto di un lavoro psicologico?
“Mi riferisco a tutte le situazioni che ci riguardano, sia Keita che Mauro sono calciatori dello stesso reparto ma mi riferisco a tutti, poi è chiaro che è necessario sopperire alle mancanze viste le partite ravvicinate, per cui spero Keita migliori e vedere nella pratica quanto può essere pronto; poi c’è da aspettare lo stesso discorso di sempre circa Mauro. La squadra ha reagito in modo positivo nell’essere propositiva nell’ambito offensivo, un calciatore come Joao Mario o Candreva, devono far gol perché possono farlo. Idem Vecino che con le sue incursioni può far gol come Brozovic che ha il piede per farlo. Le soluzioni ce le abbiamo numericamente e da un punto di vista individuale. Spero si possa fare anche qualcosa in più di quello che abbiamo fatto ultimamente in funzione del gol“.

L’anno scorso si è chiuso a 72, anche quest’anno la quota Champions sarà la stessa?
“A volte come già stato in questo campionato, ci sono delle volte in cui si abbassano le percentuali o le vittorie successive delle squadre, altri momenti in cui tutte fanno punti, quindi è difficile da capire. Non so dove si andrà a finire, ma più o meno credo sarà la stessa dell’anno scorso“.

Ha chiesto a Lautaro di prestare un po’ più di attenzione nelle esultanze?
Lautaro lo sa da solo, solo che è un ragazzo che esprime emozione e a volte si fa confusione nell’evidenziare quest’emozione e la felicità togliendo la maglia. Son convinto ci starà più attento”

C’è un segreto nella gestione di Ivan Perisic?
“Il segreto lo fa sempre la maturità e la professionalità, il carattere e la forza mentale di un calciatore. L’avere una testa forte e solida è ciò che fa la differenza, quindi un calciatore sa quando deve mettersi a pedalare in base ai periodi che si attraversano e andare ad avere le reazioni e i pensieri giusti per ripartire”

Lei ha schierato Politano da punta centrale, come lo ha visto?
“Matteo quel ruolo lì l’ha già fatto al Sassuolo, è una punta di movimento, certo che in quei casi hai meno forza in chiusura in area ma nella manovra e nel palleggio ti permette di avere qualcosa in più in fase di possesso e di avere superiorità sulla trequarti. Ha caratteristiche differenti da una punta d’area di rigore ma questo potrebbe permettere di avvicinarsi ai centrocampisti e di permettere loro inserimenti nei vuoti che lascia”.

La partita contro la Fiorentina potrà essere un esame anche per quelli che hanno sostituito Icardi per capire quanto questa squadra può sostituirlo?
“Io non la metterei su questo piano, non è una sfida contro Mauro, ma come una sfida in ottica di crescita e ambizioni nel giocare partite sempre più qualitative. E’ difficile che una squadra come l’Inter dipenda da un solo calciatore. Se una squadra come l’Inter o un’altra grande squadra dipende da un solo calciatore non è una squadra di grande livello. Ci sono tanti calciatori di grande livello che ti permettono di avere una classifica importante come per esempio il lavoro della linea difensiva che è una qualità di questa squadra che ti permette di fare delle giocate di qualità e sostanza come nell’ultima partita”.

GOL DI TACCO A SPILLO – Il risultato ottenuto nelle ultime due partite, più farcito di gol, quanta fiducia può dare in ottica di una Fiorentina che proverà ad agguantare una vittoria casalinga che manca dal 16 dicembre?
E’ sempre il comportamento di squadra che fa il Club forte. Conta che ci sia un centrocampo che ti dà sostanza alla fase offensiva, conta che la linea difensiva venga alta e pressi la squadra avversaria di modo che ci siano le distanze corte tra gli attaccanti e i difensori, contano le rincorse di Candreva e Perisic per recuperare e fare blocco squadra quando si decide di dare campo agli avversari. Contano tutte cose nel calcio. In questo momento riusciamo a valutare quando andare a pressare alto e stare nella loro metà campo oppure accettare che gli altri riescano a venire nella nostra metà campo ed essere ordinati dietro la linea della palla”

GOL DI TACCO A SPILLO – Come cercherà l’Inter di evitare il pressing della Fiorentina e le ripartenze di Muriel?
Giocatori come Muriel, con una velocità così, sono difficili da affrontare e quindi ancor di più bisogna essere bravi a livello di team nel senso di compattezza. Se lo lasci in uno contro uno in spazi larghi è quasi impossibile da marcare perché ha lo sprint, l’elasticità muscolare, la forza nella corsa di partenza e di velocità. Bisogna sempre avere un atteggiamento collaborativo di squadra dove con gli spazi stretti se lui se l’allunga troppo c’è quello dietro che interviene. In quelli larghi se l’allunga ci arriva lui. Noi siamo in condizione di giocarci la partita alla pari anche in trasferta con la Fiorentina e andremo senza nessun timore”.

 

Egle Patanè