Maurizio Arrivabene, un curriculum (Philip Morris, Ferrari e  Juventus) e un’amicizia con il Presidente Andrea Agnelli.

Da  consigliere indipendente ad amministratore delegato dell’area football della Società bianconera.

E’ l’uomo giusto per restituire il successo alla Juventus?

dirigenza juventus
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Maurizio Arrivabene subito dopo l’investitura  parlava poco,  anzi pochissimo,  se non un bisbiglio d’ordinanza: “Ho sempre tifato Juventus”.

A tutti gli effetti il bresciano Arrivabene è un uomo Exor, scelto personalmente dalla famiglia Agnelli per risollevare i “conti” in rosso della Società.

Ultimamente il Chief executive officer di Juventus S.p.A.  ha cominciato ad esprimere le sue opinioni spesso in maniera maldestra, modalità poco conveniente in un mondo dagli equilibri fragilissimi.

Maurizio Arrivabene non proviene dall’ambiente del calcio e non sa ancora come muoversi.

Tuttavia è il super manager della squadra più blasonata d’Italia e, considerata la posizione,  prima di parlare sarebbe consigliabile saperne di più poichè certe espressioni e modalità potrebbero sortire l’effetto di un boomerang.

L’Ad della Juventus  durante l’indagine sulle plusvalenze, chiese alla stampa maggiore  rispetto.

In questo caso invitò i giornalisti ad astenersi da critiche o sentenze prima della conclusione dell’ inchiesta e questo è piaciuto ai tifosi che hanno rivisto in lui un leader che  reagiva alle scorrettezze ponendo dei limiti.

” Alcuni giocatori sembrano più affezionati ai loro procuratori che alla maglia che indossano…”

Un’uscita “infelice” e dalle molteplici interpretazioni. Un attacco ai giocatori e ai procuratori che nelle delicate fasi di rinnovo contrattuale bisognerebbe evitare.

Nel frattempo la Juventus sta vivendo una pessima stagione, tra risultati, infortuni e aspettative diverse su nuovi acquisti.

La rosa è incompleta e, a quanto pare, lo stesso Arrivabene non intende autorizzare nuovi investimenti.

E ancora….

“Rinnovo Dybala? Ognuno deve guadagnarsi il proprio posto”

 

L’AD della Juventus poteva risparmiarsi un’altra uscita infelice fatta a  pochi minuti dall’inizio di una partita difficile e dall’esito non scontato.

Paulo Dybala ha già dimostrato di meritarsi ampiamente la maglia bianconera e  se si continua così sarà la Juventus a non meritare giocatori come Dybala o Deligt.

La dirigenza pare confusa e in apparente contraddizione la quale,  invece di tacere,  si lascia andare a dichiarazioni dalle ipotetiche conseguenze catastrofiche per una squadra non sicura di ottenere un posto in Champions.

Bisogna guadagnarsi  il posto che si occupa?
Verissimo!

Un concetto che non fa una grinza ma che vale per tutti, anche per la stessa dirigenza che mostra lacune da colmare.

 

Cinzia Fresia  

 

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