Mancino, argentino, con la dieci bianconera sulle spalle. No, non stiamo parlando di Paulo Dybala, bensì di Matias Soulé, classe 2003, nativo di Mar della Plata.

Il giovanissimo attaccante dell’ Under 23 della Juventus ha appena prolungato il suo contratto dopo quasi un biennio in bianconero, in cui ha avuto modo di mettere in mostra tutte le sue capacità.

Matias Soulé Malvano arriva a Torino  nel gennaio 2020, prelevato a costo zero dal Velez, club di Buenos Aires in cui aveva attirato l’interesse non solo della Juve, ma anche di Barcellona, Real Madrid e Chelsea tra gli altri.

Il ragazzo, consigliato anche dalla famiglia, ritiene che la squadra italiana sia la più adatta alle sue esigenze, scatenando il disappunto dei tifosi del Velez.

Infatti, il club argentino era disposto a proporgli il suo primo contratto da professionista. 

Inizialmente si aggrega all’ Under 17, con Francesco Pedone che ne evidenzia subito le ottime qualità.

“Ha gestualità, tecnica e anche una discreta personalità”.

 

 

Dall’ Under 17, il passaggio all’Under 19  avviene rapidamente, con la sua prima rete, su calcio piazzato, nel novembre 2020.  

Si aggrega poi all’ Under 23 fino alla convocazione di qualche settimana fa in prima squadra, per la trasferta di Napoli. Oltre alla convocazione in campionato, Allegri lo aveva utilizzato per le amichevoli pre-campionato.

Qui di seguito lo vediamo contro il Monza:

 

Il ragazzino sudamericano ha già avuto modo, tra le altre cose, di mettersi in mostra per le sue abilità balistiche su calcio di punizione, alle quali dedica particolare attenzione durante gli allenamenti.

Da buon argentino e con quel numero sulla maglia, i paragoni già fioccano e la cosa più scontata sarebbe fare di lui il “nuovo Dybala”. In realtà, e ancora di più forse, il diciottenne ricorda un altro numero 10, Angel Di Maria. 

Soulé è sicuramente un giocatore dalle notevoli doti tecniche di base che possono nel tempo essere ancora più affinate.

Chi lo ha osservato bene, attentamente, può dire che il giovane sia già pronto a spiccare il volo nel calcio che conta. Capace nell’uno contro uno, si muove bene nello stretto e sa dialogare tra le linee.

Questo fa di lui un uomo chiave nella possibilità di trovare il punto debole delle difese.

Tatticamente dimostra maturità, proprio perché non si accontenta di essere monocorde ma prova sempre a fare sempre meglio, come dice qualche tifoso che lo osserva attentamente:

La cosa che mi piace di più è che non si limita ad essere un giocatore monodimensionale, esterno a piede invertito che rientra e tira/crossa. È molto di più e vuole fare molto di più. In questo molto maturo. 

 

Le sue movenze sono indubbiamente argentine, ha quella leggerezza e quella – oseremo quasi dire – musicalità nelle movenze che contraddistingue in generali i più famosi Diez provenienti dal paese dell’Albiceleste.

Dalla Joya al Fideo, allo stesso, irraggiungibile, Messi.

Un giocatore moderno che ha dalla sua tanto tempo per migliorarsi e per correggere i difetti dovuti soprattutto alla sua giovane età, come la mancanza di scaltrezza in certe letture e l’autocompiacimento nel toccare la palla.

Matias Soulé ha realizzato solo un paio di settimane fa la sua prima doppietta tra i professionisti, contro la FeralpiSalò, e il 24 settembre ha prolungato il suo contratto con la Juventus fino al 2024, con opzione per il 2026:

“Sono molto contento per il rinnovo e per la fiducia che mi hanno dato già al mio arrivo. Ho voglia di continuare qua e dare tutto”.

Inoltre, solo poche ore fa, si è reso protagonista di una splendida rete, un morbido pallonetto con cui ha portato in vantaggio la Juventus Under 19 che ha battuto con il punteggio di 3-1 il Chelsea in Youth League:

Dopo questo, la piazza ne chiede ancora di più a gran voce l’ingresso in prima squadra. Anche il procuratore del ragazzo, Martin Guastadisegno,  ha parlato a questo proposito:

“La società lo ha ritenuto idoneo per l’U23. Si sta trovando benissimo e le sue prestazioni sono sempre molto buone. Poco per volta, senza strafare, l’obiettivo è di arrivare in prima squadra. non è un qualcosa di inarrivabile, anche perché è quello il suo sogno, ma voglio ribadire il fatto che ci vuole il tempo per riuscirci. Il calcio è uno sport davvero molto dinamico, a volte basta poco per far cambiare una cosa”.

 

Insomma, in casa Juve non si può certo dire che non si abbia modo di ballare il tango.

Daniela Russo