Nel giorno del suo  compleanno celebriamo il centravanti triestino, un bomber da oltre 300 gol in carriera

Nato a Trieste nel 1967, a diciotto anni, Dario Hubner inizia a lavorare in un’azienda di serramenti e non immagina minimamente ciò che il futuro gli riserverà.

Gioca a calcio per diletto e i trevigiani della Pievigina puntano su quel ventenne facendolo debuttare nel campionato interregionale.

La sua non è una vita da atleta, fuma anche durante l’intervallo.

Dieci gol con la Pievigina, prima di diventare professionista con il Pergocrema in C2. Dopo l’anno al Pergocrema passa al Fano, dove esplode definitivamente: 25 gol in tre anni e il titolo di capocannoniere in Serie C1.

Tanto basta per farsi notare e quell’operaio, fumatore incallito, riceve la chiamata del Cesena, in Serie B. Con i bianconeri va in doppia cifra per cinque anni consecutivi, e nel campionato 1995/96 si laurea capocannoniere della cadetteria.

Poi, arriva l’inaspettato.

A trent’anni, senza rinunciare alle Marlboro rosse, né al bicchiere di grappa dopo i pasti, Hübner approda in Serie A. Il debutto in massima serie è con la maglia del Brescia. Un esordio in grande stile quello del 31 agosto 1997, contro la squadra del suo cuore, l’Inter, in un “S. Siro” gremito per la primissima di Ronaldo Il Fenomeno.

Quel giorno ad andare in rete non fu Ronaldo, ma “Tatanka” (soprannome datogli traendo spunto dal nome che i nativi americani danno al bisonte: per quell’andatura agile ma al tempo stesso pesante).

Corioni, il Presidente del Brescia dichiarò: «Senza sigarette e grappa, Dario Hübner sarebbe il più forte di tutti».

Dopo quattro stagioni, a 34 anni, nonostante le offerte dalla Premier League Hübner si trasferisce a Piacenza. Nell’annata 2001/2002, con 24 reti riuscì a laurearsi capocannoniere della Serie A (con Protti, è l’unico calciatore ad essere riuscito a guadagnarsi il titolo di capocannoniere in Serie A, B e C).

Continua a giocare fino ai 44 anni, poco importa se in campionati minori, perchè il Bisonte ha dimostrato di sapersi adattare a ogni categoria, senza rinunce ma solo con la passione.