È la star del calcio femminile inglese, è la calciatrice che la scorsa domenica è scesa in campo per giocare il suo 136esimo match, è la professionista del Liverpool che vanta oltre cento presenze in Nazionale, è la donna che celebra il ruolo del gentil sesso nel panorama del calcio internazionale. Ma che cosa si nasconde dietro la consolidata fama di Fara Williams? A rivelare il passato della portentosa giocatrice inglese, classe 1984, ci ha pensato il “The Guardian“, che ha svelato una storia incredibile, una storia che, con molta probabilità, i tifosi ignorano, una storia che nessuno si aspetterebbe: Fara, un passato da senzatetto.

La calciatrice inglese aveva 17 anni quando, scappata di casa e dai propri familiari, dormì in strada per la prima volta: tra notti passate in rifugi d’emergenza e centri di accoglienza, si perpetuò un vagabondaggio durato sei anni. Poi, quel talento che non poteva certo lasciare indifferente il mondo del calcio britannico le salvò la vita: “Grazie al calcio non ho mai perso le speranze – ha raccontato Fara al quotidiano inglese –. Cercavo di concentrarmi solo sul gioco e sapevo di essere brava. È qualcosa di incredibile in quei momenti in cui pensi di non aver nient’altro che conti nella tua vita“. La Williams, che ha iniziato a calpestare l’erbetta dei campi da calcio all’età di sette anni, racconta al “Guardian” la difficile decisione di andarsene di casa, di perdere gli affetti, il successo dei primi anni, offuscato da quella situazione familiare – e sociale – così incerta, la doppia vita che nascondeva, quella da calciatrice di giorno e senzatetto di notte: “Non mi ero resa conto di quanto fosse seria la decisione che stavo prendendo. Fu un duro colpo. Ma non avevo il coraggio di dirlo a nessuno e non volevo tornare indietro. Sarebbe stato un segno di debolezza“. “Non volevo che nessuno lo sapesse – racconta alla “Bbc” –. Le persone sono sempre pronte a giudicare negativamente gli altri e hanno certi stereotipi su chi vive per strada. Sapevo mi avrebbero criticato, quindi mi sono fatta forza e ho cercato di vivere come una persona normale“.

Oggi Fara, oltre a fare l’allenatrice e a imperlare con il suo sudore e la sua determinazione i campi da calcio inglesi, segue una squadra davvero speciale: un gruppo di ragazze senzatetto che fanno parte della Homeless Football Association, un’associazione che aiuta le persone povere e disagiate attraverso lo sport: “Alleno queste ragazze perché voglio condividere con loro la mia storia e dimostrare che esiste una via d’uscita […] Molte ragazze senzatetto non hanno alcuna motivazione, ma lo sport può aiutarle a trovarla“.

Eleonora Tesconi