Continuano le interviste in esclusiva per GolDiTacco. Questa volta è il turno del famoso giornalista sportivo Xavier Jacobelli, direttore del “Corrieredellosport.it” e “Tuttosport.com” che ci parlerà della finale di Champions League tra Juventus e Barcellona, ma non solo…

Dopo una grande stagione, tutti parlano del “triplete” che la Juventus potrebbe conquistare. Secondo te ce la farà?

Secondo me vale un detto di Trapattoni, che ha vinto 6 scudetti in 10 anni con la Juve, “una partita alla volta”. Adesso c’è la finale di Berlino. La Juve è una squadra con fame di vittorie come ha dimostrato quest’anno per il quarto anno consecutivo. Allegri ha dato gli stimoli giusti e penso che il triplete è un obiettivo possibile. Il Barcellona è una squadra forte, ma non dimentichiamoci che i bianconeri hanno fatto fuori il Real Madrid campione del mondo.

Da una parte troviamo Neymar, Messi e Suarez, dall’altra Pogba, Tevez e Morata. Chi vincerà la sfida?

Sulla carta la rosa del Barca è più forte ma erano forti anche Cristiano Ronaldo e Benzema. Dipende se il centrocampo della Juve prenderà il sopravvento, allora il Barcellona potrà essere battuto. Il punto debole degli spagnoli è la difesa e la Juventus se la può giocare fino in fondo. 

Secondo te qual è il modulo giusto per battere il Barcellona?

Non è una questione di moduli. L’importante è la duttilità di cambiare il modulo di gioco durante la partita e dallo stato di forma al 6 giugno. Allegri dalla prossima partita di campionato farà il turnover per arrivare a Berlino con tutti gli uomini disponibili e al 100% della forma. 

Vista la finale di Coppa Italia del 20 maggio tra Lazio e Juventus e viste le polemiche che ha generato, come giudichi la richiesta della Lazio di spostare il derby con la Roma?

Sinceramente la richiesta non la comprendo. Solo in Italia queste cose diventano oggetto di polemiche. Quando una squadra ha giocato la Champions League il mercoledì non si sono mai sposate le partite della domenica. Credo che i biancocelesti lo facciano per guadagnare 24 ore in più e spero che la Lega Calcio non accetti la richiesta. 

 Barbara Roviello Ghiringhelli