In esclusiva sulle pagine di Gol di Tacco a Spillo i giornalisti Fabio Costantini e Alberto Mandolesi

Inter e Roma due squadre tanto diverse ma spesso legate da un comune denominatore, dai testa a testa per lo scudetto dal 2007 al 2010 alla corsa al terzo posto e la qualificazione in Champions degli anni a venire. Anche quest’anno legati dall’obiettivo Champions, le due squadre sebbene tramite un percorso diverso tra loro, hanno proceduto a una velocità media uguale ritrovandosi ancora una volta l’una compagna dell’altra agli stessi box. 42 punti l’Inter, 39 punti la Roma che però vanta una partita in meno, entrambe clamorosamente fuori dalla Coppa Italia ed entrambe lontane dalla vittoria e dai tre punti. Come sempre una partita di questa caratura è un big match dentro e fuori dal campo e come sempre noi di Gol di Tacco a Spillo in attesa del big match di stasera abbiamo analizzato la situazione nerazzurra e giallorossa secondo il punto di vista di due giornalisti legati ad una e all’altra squadra.

Fabio Costantino esperto in comunicazione e giornalista sportivo tifoso interista da sempre,  co-fondatore e diettore responsabile di Fcinternews.it;

Alberto Mandolesi giornalista sportivo e speaker radiofonico legato alla Roma, sulla cresta dell’onda negli anni ’80 e ’90, in libreria con “Roma 80“.

La gara di andata è stata disputata la seconda giornata di campionato. Cinque mesi dopo è cambiato qualcosa e se sì, cosa, nel gioco e nella solidità delle due squadre?

Costantino: “Diciamo che all’andata è emerso un risultato particolare, perché l’Inter vinse 3-1 dopo aver rischiato di perdere. La Roma si sciolse alle prime difficoltà, i nerazzurri sfruttarono quella sfrontata incoscienza alimentata dagli episodi a favore e da un’energia diversa. Oggi entrambe vivono un momento complicato, anche se nel frattempo hanno trovato una propria identità che permette di essere nelle zone alte della classifica, dove previsto o auspicato.”

Mandolesi: “I campionati sono dei lunghi viaggi che si intraprendono attraverso mille ostacoli ed altrettanti imprevisti. Quindi accade spesso che le partite del girone di ritorno siano molto diverse da quelle dell’andata. In questo caso sia Inter che Roma stanno attraversando un periodo involutivo. Il posticipo di domenica potrebbe essere condizionato proprio dall’estrema attenzione dei rispettivi mister che saranno spinti alla prudenza pur di evitare una ulteriore prova negativa”.

Entrambe le formazioni hanno visto svanire uno degli obiettivi annuali: la Coppa Italia. Quanto e come potrà influire sul proseguo della stagione l’eliminazione dalla Tim Cup?

Costantino:” Credo che per entrambe fosse un obiettivo significativo viste le difficoltà ad arrivare in fondo al campionato e alla Champions League per la Roma. Ma la Tim Cup non prevede serate storte, perché si va a casa e così è stato. L’eliminazione peserà sulla squadra che ha più giocatori nelle retrovie vogliosi di mettersi in mostra, a occhio la Roma confrontando le rose.

Mandolesi: “Paradossalmente potrebbe ripercuotersi in senso positivo. La Roma per cercare una reazione dopo aver mancato l’obiettivo più alla sua portata, l’Inter perché, ormai prima di impegni infrasettimanali, potrà dedicarsi totalmente al campionato”.

Alcune scelte di Spalletti e Di Francesco adottate in Coppa Italia e negli ultimi turni di campionato sono state soggette a critiche da parte di uno spicchio  delle tifoserie. Crede siano fondate o figlie del momento?

Costantino: “Le scelte finché non c’è la riprova del campo sembrano sempre le migliori per gli allenatori. Purtroppo il pallone è irrazionale e si presta a variabili imponderabili. Anche questi fa la differenza tra un allenatore bravo e uno meno bravo, entrambi comunque devono accettare le critiche del senno di poi.”

Mandolesi: “Spesso i tifosi, condizionati dall’amore, sono portati ad estremizzare gioie e delusioni, ma nel caso delle due squadre ritengo che la maggior parte delle critiche, al netto di quelle preconcette, siano più che motivate”.

I nerazzurri hanno finora realizzato, in campionato, 35 reti di cui 18 segnate da Mauro Icardi. I giallorossi, invece, sono andati a segno 30 volte, e di queste 9 portano il nome di Edin Dzeko. Valuta questo un aspetto positivo per la squadra di Spalletti che può affidarsi sempre al suo numero nove, o per quella di Di Francesco che manda in gol più giocatori dell’intero organico?

Costantino: “Innanzitutto emerge un dato: entrambe non sono macchine da gol. L’Inter ha in Icardi il punto di riferimento offensivo, e da un lato è un bene ma dall’altro la statistica evidenzia una carenza di partecipazione dei compagni al bottino dei gol. Problema ancora irrisolto in casa nerazzurra, ma urge rimediare e il mercato potrebbe essere d’aiuto. La Roma ha avuto un ottimo Dzeko in avvio, poi il bosniaco si è un po’ fermato in zona gol e la squadra l’ha sfangata con qualche vittoria di misura firmata dal protagonista di turno. Offensivamente entrambe hanno fatto fatica finora, però la Roma mi sembra abbia più opzioni in zona gol. Sempre che il mercato non cambi le carte in tavola.”

Mandolesi: “Spesso, malgrado a certi mister il concetto non piaccia, le “giocate” sono più importanti del “gioco”. Sotto questa ottica Roma-Inter 1-3 è l’esempio più lampante. I giallorossi giocarono per 60 minuti, andando in vantaggio e colpendo tre pali clamorosi, poi Icardi toccò due palloni e cambiò la partita. Dzeko, invece, è più un attaccante di manovra che uno spietato cecchino. Sotto questo punto di vista Spalletti ha un piccolo vantaggio”.

La vittoria manca ai nerazzurri quanto ai giallorossi, ultima vittoria per i padroni di casa quella contro il Chievo, per i giallorossi manca dall’1-0 contro il Cagliari, più netto il calo di rendimento (e di risultati) dell’Inter rispetto a quello della Roma, è chiara la flessione di entrambe le squadre, a cosa è dovuto?

Costantino:”Una flessione è inevitabile durante la stagione, il trucco è mascherarla più possibile con i risultati. Sia Inter sia Roma stanno facendo fatica sotto questo aspetto e hanno preso contatto con le prime due che hanno avuto momenti difficili ma ne sono uscite rapidamente. Credo però che la flessione sia soprattutto mentale, perché in campo nerazzurri e giallorossi corrono fino al 90′.

Mandolesi: “Per quanto riguarda l’Inter, credo che sia vittima delle aspettative. A mio parere, nella prima parte del campionato ha preso più punti di quanti ne meritasse. In dicembre invece è stato poco fortunato. La verità sta nel mezzo. Per la Roma il discorso è diverso. La squadra ha poco carattere, e quando sono iniziate le prime inevitabili difficoltà, è andata in tilt”.

E’ la partita per ripartire?

Costantino: “Ovviamente se una delle due rimedia una sconfitta a livello psicologico può pesare, visto anche il momento che stanno vivendo. Vincere uno scontro diretto vale più dei 3 punti dal punto di vista psicologico.” 

Mandolesi: “Non è la partita più indicata in questo momento. Questa è una gara dalla doppia valenza per entrambe. Una vittoria le rilancerebbe, un insuccesso le sprofonderebbe in una crisi pericolosissima”.

Cosa deve fare la Roma per vincere a San Siro e cosa non deve fare l’Inter per evitare un altro risultato negativo e uscire dal periodo negativo?

Costantino:”Per vincere la Roma deve mantenere alta la concentrazione dietro e puntare sulle qualità dei singoli dalla metà campo in su. Per l’Inter è importante imporre il proprio ritmo e cercare magari alternative al cross per Icardi, ormai di facile lettura per i centrali avversari. A parole è semplice, ne sono consapevole…”

Mandolesi:”Cosa deve fare la Roma per vincere a San Siro? Posso dirti solo quello che spero. Mi auguro che la squadra possa avvalersi di un Nainggolan arrabbiato dalle polemiche e dal fatto che sia fuori dall’anno scorso. Se ripetesse la prova della precedente stagione potrebbe spingere la squadra alla vittoria. Riguardo l’Inter, giocando in casa cercherei di aggredire alta la Roma, ma non voglio dare consigli a Spalletti, anche perché lui non ascolta nessuno, e forse fa bene così”.

Queste flessioni fanno pensare al calo di rendimento dell’Inter manciniana di due anni fa e alla Roma di Garcia?

Costantino: “Potenzialmente il rischio c’è. L’Inter di Mancini andò dalle stelle alle stalle con una rapidità inspiegabile e si riprese giusto in tempo per arrivare quarta. La Roma di Garcia aveva toccato il fondo con l’eliminazione dalla Tim Cup per mano dello Spezia, ma l’arrivo di Spalletti le diede nuova linfa e nuove convinzioni per chiudere bene la stagione.”

Mandolesi: “Credo che ogni momento difficile, così come ogni momento buono, abbia motivazioni diverse. L’Inter di Mancini e la Roma di Garcia finirono in calo perché a un certo punto era finita la magia e i giocatori non seguivano più i loro tecnici”.

Siamo in pieno calciomercato, nell’Inter più che nella Roma sembra ci sia una necessità di intervenire nel mercato in entrata, due nomi “fattibili” che le piacerebbe vedere arrivare a gennaio in una e nell’altra rosa.

Costantino: “Uno è arrivato: Rafinha. Operazione con tanti se, ma qualora le tessere del puzzle andassero al loro posto si tratterebbe di un capolavoro. Un giocatore del genere a 38 milioni in altre circostanze non potresti mai prenderlo. È un rischio, ma è il classico rischio d’impresa. Servirebbe anche un nuovo centrocampista al posto dello scontento Joao Mario, ormai lontano con la testa da Milano. Se arrivasse Ramires mi riterrei soddisfatto, perché ha qualità, esperienza e voglia di dimostrare di non essere un ex giocatore d’alto livello. Il resto dipenderà dalle cessioni, ma se ci fosse margine mi piacerebbe vedere Deulofeu in nerazzurro.”

Mandolesi: “Eviterei i nomi, perché nel calcio mercato se ne fanno veramente troppi. L’Inter, se davvero dovesse ritrovare il migliore Rafinha, potrebbe davvero fare un salto di qualità. Per quanto riguarda la Roma mi astengo dai commenti. I tifosi giallorossi sono già contenti quando, a fine giornata, non arrivano notizie di partenze eccellenti”. 

Facciamo un gioco, visto che siamo in periodo di calciomercato se potesse scambiare un giocatore per reparto con la rosa avversaria?

Costantino: “In porta mi tengo Handanovic, in difesa scambierei Miranda con Manolas. A centrocampo Nainggolan al posto di Joao Mario (so che non è titolare, ma i tre dell’undici me li tengo). In attacco Candreva per Perotti, per questioni prettamente tattiche.” 

Mandolesi“Per la Roma prenderei Icardi, ma non credo che all’Inter sarebbero contenti di nessun cambio. All’Inter regalerei quel centrale di difesa che Spalletti reclama a gran voce da settimane, ma anche in questo caso scontenterei la controparte”.

Egle Patanè
Chiara Vernini