Caso Sarri-Mancini, arrivano i verdetti. Secondo il giudice sportivo Giampaolo Tosel, le parole del tecnico del Napoli sono sì insulti, ma non condannabili come omofobi, in quanto gli aggettivi utilizzati nei confronti di Roberto Mancini non avevano l’intento di discriminare sessualmente il collega, anche perché, salvo outing, Mancini non è omosessuale.

Insomma per la giustizia sportiva non si tratta di razzismo e per questo Maurizio Sarri dovrà scontare “solo” due turni di squalifica in Coppa Italia e pagare un’ammenda di 20.000 euro, mentre di 5000 euro per Mancini.

Questa la motivazione dei due turni di stop: “Al 47° del secondo tempo ha rivolto all’allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale e dai collaboratori della Procura federale”.

L’ammenda a Mancini, invece, è dovuta al suo “atteggiamento intimidatorio nei confronti dell’allenatore della squadra avversaria che l’aveva insultato”; e alla “espressione irriguardosa rivolta al Quarto ufficiale negli spogliatoi”.

Martina Giuliano

*Foto de ilcorrieredellosport.it