Per la rubrica “Il calcio che fa bene” oggi vogliamo tornare a parlarvi delle iniziative di solidarietà che coinvolgono gli sportivi impegnati a rendere meno difficoltosa la vita a chi è meno fortunato. I calciatori sono sempre stati esempi da seguire in campo e fuori ed è per questo che hanno molto risalto e seguito. Spetta a loro quindi far conoscere e coinvolgere la “gente normale” in eventi che possano dare una mano, perché campioni si diventa, anche nella vita.

Un esempio da seguire è sicuramente quello di Demetrio Albertini, grande centrocampista del glorioso Milan vincitutto, che ha deciso di partecipare all’iniziativa benefica “Volontario per un giorno”, progetto dell’Opera San Francesco di Milano per aiutare i poveri in occasione dei 60 anni della Onlus: il 20 dicembre 1959, Fra Cecilio, portinaio del convento di viale Piave, inaugurava la mensa dei poveri di Corso Concordia, quella che tutt’oggi offre fino a 2500 pasti al giorno a chi si trova in difficoltà. Da allora uomini, donne e famiglie, italiani e stranieri, possono contare su due mense, un servizio docce e guardaroba che permette loro di lavarsi e avere degli abiti puliti, sul poliambulatorio per le cure mediche e ricevere medicinali gratuiti. È presente anche un’area sociale che offre supporto per la ricerca di lavoro, guida e assiste gli utenti che intendono riprendere in mano la propria vita professionale, sociale o hanno necessità di una sistemazione abitativa attraverso il Progetto Housing First e Housing Sociale. Senza dimenticare il centro raccolta dove i cittadini possono consegnare le loro donazioni di indumenti o medicinali che andranno a beneficio dei poveri.

Tutto questo è reso possibile grazie a un grande numero di volontari, persone che hanno deciso di impegnarsi concretamente in favore del prossimo meno fortunato.

Albertini si è occupato del servizio docce e guardaroba e ha raccontato la sua esperienza ai microfoni del Corriere della Sera:

“Mi sono occupato dell’accoglienza di chi viene a fare una doccia calda, consegnando asciugamano, sapone, shampoo, l’occorrente per la barba e vestiti puliti. È un settore delicato, molto più della mensa dove sono andato dopo, perché si viene a contatto con l’intimità delle persone che a volte non hanno nemmeno un posto per l’igiene personale. Alcuni mi hanno riconosciuto e abbiamo parlato del calcio di oggi e di quello di quando giocavo io. Ho trovato persone di tante nazionalità, molti provenienti dall’area balcanica e dall’Africa. Ma almeno un terzo erano italiani sopra i 55-60 anni. Questo fa riflettere molto”.

Foto di:www.calcio.fanpage.it

L’ex calciatore ha poi spiegato il perché del suo non voler fare beneficenza “in silenzio”, esponendosi invece in prima persona:

“C’è chi dice che la beneficenza si fa in silenzio. È una posizione che rispetto, ma secondo me se un personaggio pubblico fa del bene, è giusto che si venga a sapere se raccontato nel modo corretto. L’esempio in questo caso è importante perché è contagioso. Conosco l’Opera San Francesco da anni. Nel marzo 2006 quando ho disputato la mia partita di addio al calcio giocato ho donato l’intero incasso all’Osf. Adesso mi hanno chiesto se ero disposto a passare una giornata con i volontari. L’Opera San Francesco è una realtà da difendere in una città che è già tra le più inclusive, ma non si fa mai abbastanza. Ho visto in queste persone una grande dignità.

Aderire a questa iniziativa è stato un dovere e soprattutto un piacere. Aver avuto la possibilità di regalare un sorriso ai frequentatori del centro è stata per me una gioia immensa. All’Opera San Francesco ho trovato un’organizzazione straordinaria fatta di gente meravigliosa.  Sono rimasto stupito dalle diverse nazionalità che si rivolgono all’Opera, ma ho incontrato anche tanti italiani bisognosi di attenzioni che nell’OSF trovano un ambiente famigliare pronto ad accoglierli e aiutarli. Durante questa giornata posso dire di aver ricevuto di più di quello che ho donato. L’Opera San Francesco è un orgoglio milanese da difendere e sostenere con donazioni”.

Ecco il video dove l’ex rossonero racconta la sua giornata:

Padre Maurizio Annoni, Presidente di Opera San Francesco, ringraziando Albertini per la sua disponibilità ha aggiunto:

“I 60 anni di OSF sono un momento importante per noi, non per celebrarci, ma per aprire sempre di più le nostre porte al pubblico, ai cittadini, e non solo agli utenti. Credo che il nostro quotidiano impegno a sostegno dei poveri abbia ancor più valore se condiviso, per questo saremo lieti durante tutto il 2019 di confrontarci e farci conoscere attraverso iniziative ed eventi come Volontario all’Opera per un giorno.”

Per rimanere informati sulle attività e gli eventi di Opera San Francesco, è possibile consultare il sito ufficiale operasanfrancesco.it, mentre alla sezione DONA ORA e SOSTIENICI sono indicati tutti i modi per sostenere concretamente OSF.

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Barbara Roviello Ghiringhelli