Di Cristiano Giuntoli non saremo certo noi a tessere le lodi.

Chi segue il calcio italiano sa già che si tratta di uno dei migliori DS in circolazione, sul cui lavoro poggia gran parte della fortuna del Napoli di De Laurentiis, e ovviamente non parlo solo dello Scudetto appena conquistato.

Cristiano Giuntoli, ecco chi è il direttore sportivo del momento

 

La fama del neo direttore sportivo bianconero nel suo ambiente è risaputa.

Chiunque lo ha incontrato ne parla come di un grande lavoratore – appassionato del suo lavoro – perfetto allorché in un ambiente ci sia bisogno di ordine e ricostruzione.

Inoltre, pratico e non avvezzo a grandi discorsi, ha allenato in silenzio attitudine al comando e capacità di persuasione.

A occhio, Cristiano Giuntoli sembrava mal conciliarsi con la piega presa dalla società bianconera degli ultimi due anni.

Difatti in casa bianconera, ultimamente, sono mancati validi dirigenti esperti di calcio giocato e si sono intervallate, più che altro, figure che hanno beneficiato di promozioni interne o scelte in quanto note a Exor e alla famiglia Agnelli.

Parlo, per esempio, di Maurizio Arrivabene, il cui impatto sull’azienda e soprattutto sulla tifoseria non è stato esattamente dei migliori.

All’ indomani delle dimissioni della dirigenza Andrea Agnelli & Co., la Juventus ha tappato il vuoto di potere con la figura – onnipresente – di Massimiliano Allegri che, già all’inizio del suo secondo mandato (2021) è sembrato, nei modi e nei fatti,  senza dubbio più potente che in precedenza.

Il forte legame con l’ex presidente ha permesso all’allenatore di Livorno di avallarsi di una notevole voce in capitolo soprattutto nella costruzione della prima squadra e nel discorso acquisti/cessioni.

In questa stagione difficile a livello legislativo e sportivo per la Juventus, Max ha palesato – secondo quanto riportato da fonti molto vicine alla Juventus, come Romeo Agresti –  una non lieve difficoltà a collaborare con Francesco Calvo, reinsediato da John Elkann all’indomani delle dimissioni di Agnelli.

Questo ha creato ancora più disordine all’interno di una situazione già di per sé complessa e poco ordinata.

Oltre a screzi di varia natura, i due si sono trovati in evidente disaccordo sulla scelta del nuovo e necessario direttore sportivo.

Infatti, se Calvo già da tempo caldeggiava l’arrivo di Cristiano Giuntoli, Allegri avrebbe a quanto pare preferito qualche sua vecchia conoscenza, dalla quale, probabilmente, sentirsi appoggiato.

Dopo vari tira e molla, e dopo aver finalmente ottenuto il lasciapassare dal presidente De Laurentiis, Giuntoli si è finalmente aggregato alle fila bianconere, portando di fatto a una rivisitazione dell’organigramma societario.

Cosa comporta l’arrivo di Giuntoli e cosa dobbiamo aspettarci?

Lo scopo ai vertici della Juventus sembra essere chiaro: Cristiano Giuntoli, uomo di campo, abituato a fare squadra e a lavorare per progettare, è l’uomo destinato a guidare la formazione di una nuova Juventus, dopo anni travagliati.

Una Juventus le cui ambizioni siano rinnovate e riportate al posto giusto, ma anche rinfrescata e risanata nei suoi bilanci e nei suoi conti (attualmente in rosso da un po’).

Una Juventus che sappia comunicare meglio e con più cuore – segnaliamo a tal proposito l’uscita di Albanese – e che riesca a ritrovare la strada per toccare le corde dell’animo dei propri tifosi, attualmente delusi e in parte distaccati.

È chiaro e scontato che tutto questo non possa accadere questa estate: le problematiche legate alle dinamiche economiche e anche alle necessarie cessioni – sempre per risanare il rosso – non sono delle più facili.

Occorrerà tempo e il prossimo si profila come un anno di transizione.

Tuttavia, Cristiano è un uomo d’azione, probabilmente destinato alla realizzazione di quella che oseremo definire “la Juventus di Calvo”, vista la nuova veste in cui si presenta il dirigente, veste che potremmo comparare a quella di un Amministratore Delegato.

In quest’ottica, dato il taglio con il passato cui si sta assistendo, anche la permanenza di Massimiliano Allegri come guida tecnica – riconfermato per questa stagione – sembrerebbe alle sue note finali.

Per tutta una serie di motivi, la seconda avventura del livornese sulla panchina bianconera non prospetta molti margini per andare avanti, come avevamo già in precedenza discusso:

L’ Allegri Bis è un colosso dai piedi d’argilla

 

Non ci resta che attendere, con la speranza che si possa al più presto verificare una condizione che appare indispensabile: ricompattare una tifoseria che mai come in questo periodo si è ritrovata suddivisa in fazioni, schierata dall’una o dall’altra parte.

Se c’è una cosa di cui la squadra ha veramente bisogno è di rituffarsi nel caloroso abbraccio della sua folla, in presenza e virtuale.

L’impressione è che Giuntoli possa dare una grossa mano anche per questo.