Sono trascorsi già tre anni da quel terribile 4 marzo, quando il calcio si fermò per la morte di Davide Astori.

Quando la Fiorentina fu travolta da un dolore senza fine che non risparmiò nessuno nel club viola, segnando per sempre una stagione e forse un’epoca intera.

Tra i mille messaggi di cordoglio letti in quei giorni, ricordo parola per parola quello di Riccardo Saponara.

Lo ricordo perché per la prima volta le lacrime, che a lungo si erano rifiutate di scorrere, si sciolsero tutte insieme davanti alla tragedia che si era appena consumata.

 

Esci da quella stanza, mio Capitano… Torna a Firenze, ti attendono in sede per rinnovare il contratto e riconoscerti il bene e la positività che doni quotidianamente a tutti noi.
Esci da quella maledetta stanza, ti aspettiamo domani alla ripresa degli allenamenti.

Oggi, con quella stessa straordinaria capacità di toccare le corde dell’animo umano, Riccardo Saponara scrive un’altra lettera e, nel farlo, il mio cuore va ancora una volta in mille pezzi.

La potete leggere tutti qui, in questo post che segue:

Inutile dire che non si possono trattenere le lacrime. 

Inutile dire che non dimenticherò mai Davide Astori.

Daniela Russo