Ti chiamavano Pablito.

Per colpa di quel mondiale in Spagna, dove sei stato capocannoniere.

Dove a suon di gol sei stato l’uomo in più dell’Italia, quella della terza stella, quella dell’urlo di Tardelli.

Ti ricorderemo sempre con le braccia alzate al cielo, sgusciante, un furetto tutto nervi, un rapace da area.

Io ricorderò per sempre la tua gentilezza, la tua educazione, quel giorno di dicembre del 2011 in cui, sorridente,  mi hai detto che la Juventus avrebbe potuto vincere lo scudetto con Conte.

Io ti ho creduto subito. Era facile fidarsi di te, Paolo Rossi, il bomber.

Non ci posso credere che tu te ne sia andato via.

Dopo solo 15 giorni da Diego Maradona, quasi un appuntamento.

Addio, Paolo, addio Pablito. 

Non ti dimenticheremo mai.

 

Daniela Russo