Il ricordo di Enrico e di quell’anno magico in cui piegando il Brasile, Paolo Rossi ha riportato dignità a un intero popolo. 

In un’Italia in crisi istituzionale e devastata dagli attentati degli estremisti politici e dalle loro conseguenze, tu ci hai regalato un momento di unione e di esultanza sotto un riscoperto Tricolore.

Addio Pablito, addio Paolo Rossi

Non sei stato un calciatore banale, hai risparmiato i tuoi migliori goal contro le migliori squadre dell’epoca.

Tre goal al Brasile di Zico, Falcao, Junior, Cerezo, due alla migliore Polonia di sempre con Smolarek e Boniek e soprattutto uno alla presuntuosa Germania Ovest “Uber Alles” di Rumenigge e dell’antipatico Stilike in finale.

Ma soprattutto i ricordi vanno all’esultanza collettiva ai tuoi goal, quando adolescente scesi per la prima volta in strada a esultare e mi sono ritrovato in un paesino di provincia in un sidecar ad andare in giro con il tricolore (rigorosamente cucito dalla nonna) e in una Microscopica Fiat 126 in 6 tutti fuori dal tettino a urlare di gioia.

Per essere Pablito serve determinazione e sacrificio. Intervista esclusiva a Paolo Rossi

Ed è stato bello andare in giro per l’Europa anche parecchi anni dopo il 1982 con la gente che ti salutava con un “Ciao Italia, pizza, Paolo Rossi…”

Ciao Pablito!

 

Testo raccolto da Ilaria Iannì