Adam Ounas l’ennesima vittima dei leoni da tastiera

Uno al giorno. Se ne conta ormai uno al giorno, ed è una conta che non piace proprio fare.

Non passa giorno ormai in cui un personaggio famoso nel campo dello spettacolo, della musica, dello sport, della politica, della scienza e chi più ne ha, più ne metta, non venga per così dire “sottoposto” all’aberrante pratica dell’odio misto ad insulti vari e addirittura ad “inviti” a suicidarsi, manifestati sui social più famosi e di uso comune.

Di soli pochi giorni fa è la notizia che il giovane attaccante di proprietà del Napoli ma in prestito al Crotone, Adam Ounas, è stato vittima sul suo account Instagram di una serie di insulti pesanti di matrice razzista.

Crotone-Sassuolo, Adam Ounas al termine del match - YouTube

Foto profilo ufficiale Twitter FC Crotone

Ounas, francese di origini algerine, ha reso pubblici questi orrori che in molte occasioni purtroppo, vengono minimizzati e i cui autori non perseguiti per legge, come sarebbe invece cosa buona e giusta.

In alcuni casi ciò accade, e puntualmente ci si ritrova dinanzi ad un manipolo di vigliacchi, di ebeti conigli con indosso la pelle di un leone e le mani ben salde sulle tastiere di cellulari, pc e tablet, pronti ad insultare, vomitare odio, invidia, frustrazioni e schifezze varie su chiunque salga alla ribalta per qualcosa di detto o fatto.

Ora è stato il turno di Ounas, ma prima è toccato a tanti altri, uomini e donne, presi di mira utilizzando account veri o meno per postare commenti indecenti e altamente offensivi, anche riguardanti la sfera strettamente privata delle vittime.

Parole aberranti, frasi indegne, intrise di intolleranza e razzismo, cha spaziano, per così dire, dal “negro” al “Torna in Africa, scimmia”, ed altre bestialità che, solo a scriverle, provoca ribrezzo.

Che tu sia Elodie, il Presidente della Repubblica Mattarella, un calciatore, un giornalista, un medico specialista, una modella o anche un perfetto sconosciuto salito alla ribalta per svariati motivi (vedi nell’ultimo anno infermieri, solo per citare uno degli esempi più eclatanti), nulla impedisce a certi vomitevoli soggetti di esternare quanto di più becero e squallido si possa anche solo lontanamente pensare.

Non parliamo poi di chi, da cittadino comune, invita in questo delicato periodo di pandemia, a vaccinarsi e tenere un giusto comportamento finalizzato al rispetto delle regole per salvaguardare se stessi e gli altri… Presi di mira senza pietà da manipoli di disadattati sociali, subumani dediti all’insulto facile, che credono gratuito (e che in troppo casi, resta ahinoi, impunito).

Per tanti si prospetterebbero reati seri, con pene di varia natura anche notevoli.

Conservare tutto, screenshottare, rendere pubblico tutto e denunciare per dare una bella lezione, non solo simbolica, ai tanti odiatori di professione o per hobby che insozzano i social network.

Non ci si deve arrendere dinanzi a tale feccia, che ci si chiami Mario Rossi o Adam Ounas. La solidarietà e la vicinanza contro certo attacchi è sacrosanta e dovuta, perché si è capito che chiunque potrebbe cadere vittima di questo schifo.

Foto profilo ufficiale Twitter FC Crotone

Servirebbe fare fronte comune contro tutto questo, e munirsi di leggi sempre più severe a tutela delle vittime di chi lesina odio e scempi vari a mezzo social.

È proprio il caso di dire: “Andate pure a fare schifo da qualche altra parte!!!”

Simona Cannaò