Finisce 1-2 al Friuli, ma che partita.  Il tabellone segna solo tre gol, ma le occasioni sprecate sono infinite, soprattutto nel finale. Ultimi minuti incandescenti e che hanno dell’inverosimile, Inter rimasta totalmente in balia dei bianconeri, nonostante la superiorità numerica. Si gioca 11 contro 9 per l’espulsione di Domizzi prima e Badu poi, chiamiamola pure partita combattuta, perché le statistiche segnano anche ben sette ammonizioni. Falli e tante proteste, soprattutto dei padroni di casa.

Nerazzurri che vincono, ma non convincono, nel calcio, però, si sa che contano più i risultati, ora come non mai. Tre punti preziosissimi per la corsa all’Europa, che valgono un momentaneo -1 dalla Fiorentina, impegnata nella difficile trasferta dello Juventus Stadium.

Una partita dal doppio volto, un primo tempo bello e ricco di occasioni, Inter che domina e Udinese che prova a contenere le incursioni avversarie. Al 45’ l’occasione più ghiotta capita sui piedi di Hernanes, ma Karnezis si supera e gli nega la gloria. Non c’è da meravigliarsi, l’Udinese ha, infatti, una certa propensione a scoprire talenti, basta guardare Handanovic dall’altra parte, che con i bianconeri ha giocato ben 182 partite.

Nel secondo tempo, però, è tutta un’altra storia, l’Inter si porta subito in vantaggio procurandosi un rigore lampo. Ci pensa Icardi ad aprire le marcature, l’argentino glaciale dal dischetto batte Karnezis e sale a quota diciotto reti in Serie A. Ma i nerazzurri non hanno nemmeno il tempo di esultare, Di Natale con una magia delle sue ruba la scena e riapre la partita. Record personale per il nr. 10 bianconero che  raggiunge Roberto Baggio al sesto posto nella classifica dei bomber di sempre, con 205 gol. Di Natale prova a riportare a galla i suoi, ma l’arbitro gli affonda di nuovo, doppio giallo per Badu nel giro di pochi secondi, causa proteste. L’Udinese regge per sei minuti, poi crolla. Al 60’ arriva il raddoppio dell’Inter, firmato Podolski. Con un bolide dalla distanza il tedesco finalmente si sblocca, un gol pesantissimo che vale non solo la vittoria, ma che accorcia la classifica, in attesa della risposta delle dirette avversarie: Fiorentina, Genoa, Torino e Milan.

La partita non finisce alla mezzora del secondo tempo, come tutti avevano ipotizzato. L’inferiorità numerica c’è, ma effettivamente non si vede, l’Udinese rialza la testa e sfiora il pareggio, regalando un finale spettacolare: tre occasioni negli ultimi sessanta secondi. La fortuna, però, bacia l’Inter che esce vittoriosa dal Friuli e sale a quota 48 punti in classifica.

Udinese encomiabile, chapeau per la squadra di Stramaccioni che si prende la standing ovation del suo stadio: tutti in piedi ad applaudire questa prestazione maestosa.

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Federica Di Bartolomeo