Una stagione da dimenticare per i friulani che sono riusciti a salvarsi ma adesso la società deve organizzarsi e rinnovarsi per il futuro

Domenica si è concluso un campionato decisamente deludente per i colori bianconeri. L’Udinese ha vissuto una stagione complicata con l’incubo della Serie B che stava diventando, nelle battute finali, molto concreto.

E’ stata, a memoria, una delle peggiori stagioni degli ultimi anni: in altre occasioni, l’Udinese, pur non raggiungendo particolari traguardi, aveva saputo ritagliarsi il ruolo di ‘sforna talenti’.

ANSA/ALBERTO LANCIA

La salvezza, a fatica e sul filo di lana, è arrivata: urge, adesso, con calma, riflettere per pianificare il futuro. Perchè, dietro una stagione così negativa, ci sono anni in cui pian pianino, il club dei Pozzo si è svuotato passando dall’essere una squadra rivelazione che calcava campi europei a una squadra che lotta per non retrocedere.

La frattura tra tifosi e società è evidente da tempo: i supporters friulani contestano un declino tecnico ma anche progettuale. Patron Pozzo è chiamato a prendersi le sue responsabilità e consapevole di ciò, ad oggi, ha ancora molti dubbi sulla guida tecnica del futuro. (nei prossimi giorni è previsto l’incontro con Tudor)

Il patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, in una immagine di archivio.
ANSA/LANCIA

I tifosi aspettano una presa di posizione da parte della società che, dopo la fine del campionato, ha continuato a mantenere il silenzio, come se l’aver raggiunto la salvezza avesse cancellato tutti i problemi dell’Udinese.

L’ultima dichiarazione del Presidente risale ad aprile nella quale facendo un punto della situazione ammetteva la responsabilità comune di tutti per la pessima stagione: “…Il momento di difficoltà non è legato a una singola causa ma a una serie di concause, e quindi è la società intera, la proprietà, che ne risponde. Adesso i nostri dirigenti hanno il compito di trovare soluzioni operative che necessariamente devono provenire dall’interno. Bisogna unirsi e fare il meglio possibile, continuare a dare costante supporto al mister e ai giocatori. Ma sia chiaro che qui nessuno si tira indietro. Tutti dobbiamo fare il nostro lavoro: scusarsi è doveroso, ma ottenere risultati è l’obiettivo“… ed è proprio questo che sperano i tifosi…

Gisella Santoro