‘Mamma, non ti preoccupare, io sono più forte di loro’

Più forte dell’ignoranza, più forte della cattiveria, più forte di chi ancora non ha capito che non è il colore della pelle a determinare le persone quanto il loro modo di agire.

Le parole sono quelle di un ragazzo di 14 anni che, durante una gara del campionato Giovanissimi provinciali tra Cairese e Priamar, è stato insultato da un gruppo di coetanei assiepati al di fuori del terreno di gioco, per il colore della sua pelle.

La madre del ragazzo, con le lacrime agli occhi, racconta:

“Hanno beccato tutta la gara mio figlio con epiteti spiacevoli. ‘Negro di m’ l’hanno sentito tutti, anche l’arbitro, una donna, ha invitato i tifosi di casa a smetterla altrimenti sospendeva la gara, ma nulla. Non si può andare avanti così. Mio figlio mi ha detto di stare tranquilla, che a lui quelle parole sono entrate da una parte e uscite dall’altra, ma a me hanno fatto malissimo. Noi genitori non possiamo tollerare una cosa del genere. Bisogna fare qualcosa.”

E’ intervenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Simone Valente che, come riporta il Secolo XIX, dichiara:

“Gli insulti razzisti al giovanissimo portiere del Priamar sono una vergogna che non può lasciarci silenti. Ho chiesto al presidente della Figc Gabriele Gravina di intervenire immediatamente perché è inaccettabile quanto accaduto… È un fatto ancora più grave perché stiamo parlando di ragazzi molto giovani e quindi è nostro compito intervenire immediatamente per sradicare alla base questi episodi di razzismo intollerabili…”

Purtroppo ci troviamo continuamente e sempre più frequentemente a documentare certi episodi, a commentarli, a cercare di dare un contributo contro le discriminazioni di ogni tipo condannando e provando ad aprire le menti.

“Essere più forti di loro”, insegna il ragazzino, significa avere tanta dignità al contrario di chi si diverte a denigrare e offendere.