Non avrebbe potuto immaginare un inizio di stagione migliore Rudy Garcia. L’esordio in campionato della Roma è stato convincente (2 vittorie su 2 partite), quello in Champions League addirittura folgorante. I capitolini hanno sbaragliato Fiorentina e Empoli per poi rifilare un bel poker al CSKA Mosca.

Tra le due squadre non c’è mai stata sfida, con la Roma in vantaggio già al 6′ di gioco con un gol di Iturbe e ben quattro reti all’attivo dopo la prima mezz’ora. Merito di una squadra particolarmente ispirata da Gervinho e Maicon, e motivata da un tecnico che non sbaglia un colpo. Vale comunque la pena sottolineare l’imbarazzante prestazione difensiva della squadra di Leonid Slutsky, culminata nell’autorete di Ignashevich. A nulla è valso il gol della bandiera di Musa. Adesso agli uomini di Garcia toccherà aspettare il 30 settembre quando a Manchester dovranno affrontare la corazzata dei citizen, un avversario sicuramente più temibile, nonostante la sconfitta per 1-0 contro il Bayern Monaco nel debutto in Champions League, altra gara valida per il Girone E.
Alla gioia calcistica dei tifosi giallorossi fanno da contraltare le violenze nuovamente perpetuate fuori e dentro lo stadio. Due tifosi russi sono stati accoltellati prima della gara; uno di essi è ricoverato in gravi condizioni al Policlinico Gemelli di Roma. Come se non bastasse, i tifosi del CSKA, forse indispettiti dalla pesante sconfitta, si sono scagliati violentemente contro gli steward che presidiavano il settore dello stadio Olimpico riservato agli ospiti. Dai lacrimogeni lanciati in direzione dei tifosi romanisti si è arrivati a una vera e propria colluttazione tra la tifoseria russa e le forze dell’ordine (che secondo alcuni sarebbero intervenute tardivamente). Il calcio italiano può rallegrarsi delle imprese sportive della Roma e della Juventus, ma di certo l’attuale violenza presente all’interno e all’esterno dei nostri stadi lascia ben poche speranze per un gioco che dovrebbe essere fonte di divertimento o delusione, ma mai di violenza o addirittura morte.

Rosa Maiuccaro