Dopo l’ottima prestazione della Roma sul campo del Manchester City, qualcuno ha pensato bene di congratularsi con l’eterno Capitano giallorosso, un Francesco Totti che, a 38 anni suonati – e dunque molto vicino alla soglia dei 40 – non vuole proprio far sognare le prestazioni delle nuove generazioni, tant’è che Rudi Garcia, com’è ovvio che sia, se lo tiene ben stretto. La chiamata-elogio post partita, udite udite, è arrivata dal nostro premier Matteo Renzi, e ha lasciato di stucco l’attaccante capitolino (suo quasi coetaneo), come racconta «Repubblica»: “Mi fa piacere ma mi stupisce pure che con tutti i problemi che ci sono abbia pensato di complimentarsi con me… Però quando chiama un personaggio così ti gratifica“.

Per Francesco, tuttavia, niente di nuovo. Non è la prima volta infatti che un Presidente del Consiglio cerchi di “intercettare” capitan Totti. Nel 2006, fu la volta di Silvio Berlusconi, anche se, in fatto di stile, i due episodi sono lontani anni luce. L’attaccante racconta: “Nel 2006 quando mi sono operato Berlusconi venne a trovarmi in clinica. Lì per lì pensavo che fosse uno scherzo, prima di lui si presentarono sei o sette persone a Villa Stuart, si aggiravano ovunque, controllavano. Pensavo: che stanno a fa’? Erano della sicurezza. Due ore dopo è venuto lui“. Adesso, parlando per proverbi, si potrebbe dire… beh, “non c’è due senza tre”.

Eleonora Tesconi