Dieci in pagella per Paulo Dybala.

La partita dell’argentino della Juventus, da qualche  tempo anche Capitano della Vecchia Signora, è stata al limite della perfezione.

Autore di una doppietta, dispensatore di assist, leader tecnico e motivazionale, Dybala sente e vive la Juventus alla stregua dei migliori trascinatori.

Ieri sera ne ha dato prova completa. 

In quattro partite di Champions League si è aggiudicato per la seconda volta il premio di Man of the Match e con grande soddisfazione si è presentato ai microfoni.

Come già detto dopo la sconfitta di Verona, Paulo ha ribadito l’ importanza, per la Juve, di alzare il baricentro e di proporsi sempre all’attacco. Solo migliorando la fase offensiva questa squadra può cominciare a guarire. 

Le direttive del Diez sono, osserviamo bene, in netta contrapposizione con quanto sostiene Massimiliano Allegri, il quale continua a insistere sull’attenzione che l’undici bianconero deve dedicare a non prendere gol.

La sensazione è che il Capitano si stia esponendo con coraggio,  facendosi portavoce di un’esigenza di tutta la squadra, soprattutto dei più giovani che, giustamente, vedono in lui un punto di riferimento. 

Paulo Dybala indossa con estrema disinvoltura i panni del leader.

Pur con una narrativa a sfavore, che lo vuole da sempre fragile e incostante, Paulo al contrario si è caricato la Juventus sulle spalle in questo momento di estrema difficoltà. 

Lo abbiamo visto nel marasma di Verona, tra le fila di una partita veramente angosciante per i bianconeri, ma ieri i compagni hanno collaborato e lo hanno seguito.

Il  risultato è stato assolutamente opposto a quello di sabato.

La grinta che lo caratterizza, la freddezza con cui ha ribattuto il rigore,  la sicurezza con cui ha tenuto la squadra alta tutto il tempo; questi  sono solo alcuni dei momenti che evidenziano il nuovo Dybala.

Tra l’altro, ieri l’argentino si è portato a quota 106 reti:  per festeggiare degnamente ha voluto omaggiare Michel Platini.

Si è sdraiato sul prato come fece il francese a Tokyo, nel 1985, quando gli annullarono un gol da cineteca.

Due Dieci uniti da un numero, dalle reti segnate, dalla maglia bianconera.

Due uomini che hanno fatto la storia della Vecchia Signora, presente e passato che si ritrovano tra quelle righe bianche e nere.

Paulo Dybala era evidentemente felice per questa celebrazione: siamo sicuri lo sia stato anche Michel Platini. 

Aveva proprio ragione Alessandro Del Piero, quando disse che la maglia numero 10 non deve essere mai ritirata.

Se così non fosse stato oggi non avremmo questo giovane argentino che brilla di luce propria, un sole introno a cui la Juve deve girare, come dice Stefano Borghi:

Come dargli torto?