“Il Calcio Napoli, onde evitare qualsivoglia strumentalizzazione sul tema, precisa di non avere mai voluto offendere o prendere in giro Victor Osimhen, patrimonio tecnico della società. A dimostrazione di ciò, durante il ritiro estivo, il Club ha fermamente respinto ogni offerta ricevuta per il trasferimento all’estero dell’attaccante”. 

Con queste parole inizia il comunicato ufficiale che la società SSC NAPOLI ha pubblicato sul sito ufficiale.

Ecco le tanto attese scuse ufficiali che Victor Osimhen, capocaponniere dello scorso campionato, aveva fortemente richiesto dopo gli ultimi avvenimenti della settimana. 

Il comunicato ha poi proseguito con:

“Rappresenta dato di esperienza comune il fatto che sui social, in particolare su TikTok, da sempre, il linguaggio espressivo viene realizzato con leggerezza e creatività, senza avere avuto, nel caso che ha visto protagonista Osimhen, alcuna intenzione di dileggio o derisione. Comunque, se Victor avesse percepito una qualsiasi offesa nei suoi confronti questa era estranea a qualsivoglia volontà della società”. 

Una spaccatura interna, tra il bomber nigeriano e la società che ha tenuto banco negli ultimi giorni e che non accenna a placarsi sui social. Tuttavia, il comunicato ha tutta l’aria di voler disinnescare la bomba che si è venuta a creare. 

Ma ripercorriamo i momenti che hanno portato a questa situazione: 

Domenica pomeriggio il Napoli tenta di riportare a casa un risultato soddisfacente sul campo del Bologna. Risultato bloccato sullo 0-0 minimizza le possibilità degli azzurri, ma ecco che al 72’ arriva l’occasione d’oro: il calcio di rigore.

Osimhen corre a prendersi il pallone e a voler tentare l’affondo necessario. Corsetta e poi… Fuori! Il tiro non s’infrange contro la rete ma fuori, ed ecco che le certezze del nigeriano si dissolvono, scontrandosi anche con la sostituzione da parte del tecnico Garcia, che non gradisce la sostituzione e si scontra con lui.

L’indomani, ecco le scuse al mister e ai compagni. 

Sembra tutto risolto? Macché. 

Martedì pomeriggio sul profilo ufficiale del club sul celebre social Tik Tok, fanno la loro comparsa due video. Entrambe le clip sono durate meno di 15 secondi.

La prima mostrava immagini dell’attaccante con una noce di cocco sulle note di una canzone con il testo: “Non sono un ragazzo … Non sono una ragazza… Sono una noce di cocco”.

Il secondo video aveva filmati di Osimhen che chiedeva e poi sbagliava il rigore contro il Bologna, con un audio stridulo e accelerato di qualcuno che chiedeva un rigore.   

Il video della noce di cocco non voleva sicuramente essere offensivo, oltremodo non razzista: per il pubblico non avvezzo alla piattaforma social, si tratta di trend, video che diventano talmente popolari da essere riproposti da migliaia di utenti.

Per molti è stato visto come un atteggiamento “razzista”: la “noce di cocco” era stata utilizzata dagli afroamericani con un valore negativo, per catalogare le persone di colore che avevano sposato la cultura “bianca”. 

Eppure, Napoli e la tifoseria hanno sempre combattuto contro gli insulti razzisti sia nei loro confronti che in quelli dei calciatori azzurri (VEDI CASO KOULIBALY).

Tuttavia, sul social TikTok sono spesso le società calcistiche, che usano audio o trend per avvicinarsi a una fascia giovanile. Video che facciano “ridere” e che spesso scimmiottano gli stessi giocatori. 

Fatto sta che queste “parodie” non siano state apprezzate dallo stesso Osimhen, che furioso avrebbe scritto al suo agente, Roberto Calenda, che poco dopo, ore 22:38, replica sul social X:

“Quanto accaduto oggi sul profilo ufficiale del club su TikTok non è accettabile, è un fatto grave che crea un danno serissimo al giocatore. Ci riserviamo la valutazione di intraprendere azioni legali
per tutelare Victor”.
   

Il caso ormai non si placa, anzi, raggiunge la massima quando dopo la mezzanotte Osimhen cancella delle foto dal profilo Instagram. Non semplici foto, ma tutte le sue foto in maglia azzurra: 108 vittorie, 63 gol, un titolo da capocannoniere e la vittoria dello Scudetto.  

Un gesto che è apparso ai molti come infantile e polemico, come a voler eliminare ogni prova del suo legame con la squadra.

La reazione del tifo organizzato non è mancata: nel match casalingo contro l’Udinese è comparso in curva A:

“Oltre ogni singolo comportamento
il rispetto per la maglia resta il primo comandamento”
 

Gol e vittoria, hanno, però, riportato un po’ di sereno in casa Napoli, con l’acclamazione del nigeriano e le parole nel pre-partita di Garcia: “Ci siamo parlati. Dopo Bologna eravamo tutti frustrati e arrabbiati, poi ci sono stati episodi maldestri sui social che non hanno aiutato la serenità e tranquillità. Darà il meglio per la maglia: siamo tutti uniti».  

Una situazione che non accenna, però, a placarsi anche dopo le dichiarazioni del Ministero dello Sviluppo sportivo nigeriano, John Enoh, che ha dichiarato che non permetterà agli sportivi del paese di essere esposti a qualsiasi ingiustizia, dicendo che si è mosso per intervenire nella “faida” dell’attaccante delle Super Aquile. 

Un presente non roseo e un futuro decisamente non azzurro. I rumors di contratto, che scadrà nel 2025, sono pronti ad infiammare i prossimi mesi. 

Come continuerà il socialgate? Questo è ancora tutto da scoprire…

 

Rosaria Picale