I numeri dicono 10 gol fatti e 11 gol subiti in sette partite. Solo 4 punti accumulati in campionato dopo quattro giornate e conseguente decimo posto in classifica. Soltanto un anno fa il Napoli portava a casa un filotto di quattro vittorie consecutive in campionato (rispettivamente con Bologna, Chievo, Atalanta e Milan) e dava spettacolo contro il Borussia Dortmund in quel San Paolo da Champions. Numeri e statistiche impietosi che fanno precipitare il Napoli di Benitez in una crisi profonda e per ora senza via d’uscita. San Paolo vuoto e silenzioso, tifosi amareggiati ed ambiente sfiduciato.

 L’eliminazione dalla Champions per mano dell’Atletico Bilbao ha ridimensionato il progetto azzurro, cancellando quell’entusiasmo che aveva caratterizzato il Napoli targato Benitez nella scorsa stagione. Una crisi che, pero’, può essere ricondotta al mercato: via leader come Reina, Behrami e Pandev, uomini spogliatoio e di grinta in campo. Rincalzi non all’altezza di una squadra che punta allo scudetto, giovani scommesse come Koulibaly e altrettanti punti di domanda come Michu, David Lopez e De Guzman. Rafael non è Reina, Albiol al centro della difesa non sta garantendo prestazioni all’altezza del suo potenziale, ilcentrocampo con Gargano ed Inler non dà la giusta copertura e infine un attacco poco incisivo, privo dei colpi di genio di Insigne e Mertens e delle finalizzazioni di Callejòn e Higuaìn. E Benitez? Saldo sulla panchina azzurra, stando alle parole del Presidente De Laurentiis, ma forse un po’ testardo e poco elastico per poter dare un volto, un modulo e un gioco nuovo a questa squadra, spesso lunga e divisa nei reparti. Tutti questi elementi insieme compongono il nome di Crisi. Domenica alle 12.30 c’è il Sassuolo in campionato, partita che aprirà poi la settimana europea in cui il Napoli sarà impegnato in Slovacchia contro lo Slovan Bratislava. Per Benitez nessun giorno di riposo per questo Napoli che ha bisogno diritrovare sicurezza, gioco e tranquillità. E forse anche i tifosi..

Martina Giuliano