Con il playback di Jennifer Lopez, gli occhi lucidi di Neymar e l’autogol di Marcelo ha avuto finalmente inizio la competizione sportiva più seguita del mondo. Certo, una cerimonia d’inaugurazione così brutta non si vedeva da tempo sebbene fossero stati proprio i brasiliani i primi, nel 1950, ad avere una cerimonia d’apertura di un mondiale di calcio. Un teatrino durato solamente 25 minuti, sottotono almeno quanto l’umore di chi protesta fuori dall’arena di San Paolo per quegli ormai proverbiali 11 miliardi di euro spesi per ospitare la competizione. La Lopez poi, dopo aver degnato i brasiliani della sua presenza, ci ha messo del suo per far rimpiangere Shakira che nel 2010 in Sud Africa rallegrò gli animi di tutti gli sportivi con la sua vibrante Waka Waka.

Alle ore 22 gli spalti di uno stadio ancora in via di definizione sono gremiti. Croazia e Brasile si si affrontano davanti ad un pubblico di circa 63.000 spettatori. I verdeoro sono protagonisti di un primo tempo quasi imbarazzante con tanto di autogol da parte di Marcelo. Pietrificato il talentuoso terzino del Real Madrid, che ha ancora negli occhi i festeggiamenti per la Dècima. Per fortuna ci pensa lui. Neymar l’impavido, classe 1992, che pochi attimi prima ha rischiato l’espulsione, ristabilisce l’equilibrio in campo e il morale sugli spalti con il gol del pareggio. L’attaccante del Barcellona, visibilmente emozionato durante l’inno nazionale, sembra essere l’unico in grado di esaltare i tifosi e non c’è dubbio che, nonostante la giovane età, possa essere uno dei grandi protagonisti di questo mondiale.

 Onore ad una Croazia reattiva, che ha giocato ad armi pari una partita che sulla carta sarebbe finita con una goleada in favore della Seleçao. Davvero poca roba questo Brasile formato mondiale 2014 che ha faticato sette camicie per non subire le pressioni croate e creare delle azioni offensive significative. Siamo lontani anni luce dal fantasioso Brasile di Ronaldo e Ronaldinho, che trasformavano una partita di calcio in una danza scatenata. Dunque, in un match iniziale non proprio esaltante non si può fare meno di concentrarsi sui dettagli più irrilevanti, o forse no. Uno di questi è l’innovazione dello spray usato dall’arbitro per segnare il punto in cui vanno battute le punizioni, il cui effetto ha una durata di un solo minuto. Non male come idea benché parecchio discutibile il posto in cui l’arbitro custodisce la bomboletta! Fine del primo tempo.

E fine anche del secondo: un Brasile completamente snaturato ha continuato a farsi impensierire dalla Croazia e ad annoiare fino all’ultimo l’energico pubblico verdeoro.

 Nel frattempo arrivano buone notizie dal ritiro azzurro: a De Sciglio è stata diagnosticata una contrattura muscolare che lo costringerà a saltare l’impegno con l’Inghilterra di sabato ma che non mette a rischio il suo Mondiale. Torniamo a San Paolo.
Un rigore francamente improbabile per il Brasile consente a Neymar di festeggiare la doppietta. Si dispera il portiere croato Pletikosa che aveva intercettato il tiro ma che non è riuscito a respingerlo con forza. Sul finale del secondo tempo, la Croazia viene beffata da Oscar che con la punta del piede destro regala ai brasiliani il gol del 3-1. Finisce qui un incontro piuttosto deludente caratterizzato da una pessima direzione arbitrale, probabilmente influenzata da una certa sudditanza nei confronti della squadra di casa, e un risultato che non rende giustizia alla formazione croata.
 Chiudiamo questa prima giornata del Mondiale 2014, ricordandovi gli appuntamenti di domani con Messico-Camerun del Gruppo A ore 18, Spagna-Olanda ore 22 e Cile-Australia ore 00:00 del Gruppo B.

E adesso a voi i commenti.

Rosa Maiuccaro