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Chi si aspetta di vedere la nazionale italiana giocare su campi verdi, curati appositamente per la competizione iridata si sbaglia di grosso. Inspiegabilmente, il campo di Manaus, scelto per ospitare ben quattro partite di questo Mondiale (Italia – Inghilterra, Usa – Portogallo, Honduras – Svizzera e Camerun – Croazia) è ridotto in condizioni disastrose. Grosse zone di erba gialla, bruciate dai fertilizzanti, attraversano il campo da gioco, offrendo ai visitatori un pessimo spettacolo e suscitando nei protagonisti della competizione non poche preoccupazioni.

L’Inghilterra, in particolare, è andata su tutte le furie. In preda al panico la stampa nazionale ha denunciato la noncuranza con cui i manutentori si sono occupati del manto erboso. Lo stesso Hodgson ha indirizzato copiose lamentele alla Fifa per poi decidere di non lavorare su quel campo all’arrivo a Manaus e preferendo far allenare la sua squadra in albergo. Per gli inglesi, abituati a campi perfetti e curatissimi in Premier League, deve apparire davvero incomprensibile una situazione del genere.

L’aria di preoccupazione ha coinvolto ovviamente anche la delegazione italiana. Certo, gli italiani, rispetto agli avversari d’oltremanica, sono un po’ più abituati ad adattarsi a condizioni di campo non proprio idilliache, (in serie A se ne vedono di disastri), però gli azzurri sono assolutamente consapevoli che una situazione del genere può far scattare il tanto temuto allarme infortuni, oltre a penalizzare in maniera determinante il gioco.

L’Arena Amazonia sembra davvero un campo di terza categoria e ci si chiede come sia possibile che in una competizione come questa si possa trascurare qualcosa di così determinante. Lo stesso Carlos Botella, il manutentore del manto erboso, ammette che la situazione è ormai compromessa. La sua équipe (la Royal Verd) cercherà di effettuare un’operazione in extremis, in modo che le condizioni dell’erba diventino almeno decenti, ma lui stesso precisa che i margini di miglioramento sono pochi. Così, l’aggiunta di biostimolanti e sementi per far crescere più erba possibile potrebbe essere inutile e, come se non bastasse,  a ciò si aggiunge l’allarme piogge che potrebbe peggiorare non poco la situazione.

 La squadra italiana avrà così un altro avversario, oltre agli inglesi, da fronteggiare: il campo da gioco, proprio per questo, molti in casa azzurra hanno già iniziato ad attivarsi. Domani ci sarà un sopralluogo della delegazione italiana guidata da Demetrio Albertini, ma lo stesso ex rossonero avvisa i tifosi: qualsiasi tipo di presa di posizione nei confronti della Fifa non servirà a nulla. La federazione aveva infatti già fatto diverse raccomandazioni allo Stato dell’Amazzonia perché di notte l’erba fosse illuminata per favorirne la fotosintesi, ma evidentemente i vari ammonimenti non sono serviti a nulla. I brasiliani si giustificano dicendo che per loro la luce solare era sufficiente e non era necessario illuminare il campo anche di notte, ma come ormai è evidente, non hanno avuto ragione.

Claudia Rosco