Solo un pareggio a reti bianche nella gara tanto attesa tra rossoneri e partenopei: un punto a testa e un bel po’ di rimpianti per entrambe, ora che il campionato volge veramente al termine

 

E’ finita 0-0 l’attesa sfida tra il Milan di Rino Gattuso e il Napoli di Maurizio Sarri. Un pareggio che non accontenta nessuno ma che permette alla Juve di scappare a +6 dai partenopei e rende la scalata dei rossoneri verso il quarto posto più che un’impresa, ora che mancano solo sei giornate alla fine del campionato.

Disposte a specchio, le due squadre si sono affrontate subito a viso aperto, impostando da dietro e affidandosi al palleggio per creare la superiorità e attaccare la profondità. Una sfida caratterizzata da ritmi alti e giocate di qualità, tutto all’insegna del gioco propositivo. L’occasione più importante del match è del Napoli e arriva al 92’ quando Gigio Donnarumma con un miracolo, nasconde la porta a Arkadiusz Milik e salva il risultato sulla parità. Mentre il numero 99 rossonero festeggia assieme ai compagni la centesima partita in Serie A, con una parata che in quanto a importanza e bellezza rimarrà negli annali, gli uomini di Sarri devono fare i conti con l’ennesimo crollo e con un finale di stagione non da “grande”.

Alcune considerazioni a freddo:

  • Se il Napoli torna a casa con un pareggio il merito è tutto del Milan che sebbene sia orfano della coppia difensiva Bonucci-Romagnoli, ma che può contare su un Zapata in grande spolvero, esce da San Siro a testa alta mostrando un buon calcio e idee chiare. Non sono molte le squadre che in questa stagione hanno potuto vantarsi di essersela giocata alla pari con gli azzurri. Il Milan è un gruppo organizzato e sebbene in attacco abbia limiti evidenti, dovuti alla carenza realizzativa dei propri interpreti, ha dimostrato di non sfigurare davanti a nessuno. Complimenti a Gattuso.

 

  • La squadra partenopea non è più quella della prima parte di campionato, è meno brillante e fa fatica a trovare la via del gol. Qualcosa si è inceppato nella macchina perfetta di Sarri. Soprattutto, il Napoli risente dello scarso contributo di Dries Mertens, che dalla rete contro la Roma, realizzata il 3 marzo, non è più riuscito ad incidere ne con gol ne con assist. La sensazione è che gli azzurri non abbiano retto il contraccolpo di essere nuovamente superati dai rivali della Juve e abbiano perso fiducia nel sogno scudetto da cinque gare a sta a parte.

 

  • I due tecnici si somigliano non solo nel modulo messo in campo, 4-3-3, ma anche nelle scelte effettuate a gara in corso. Entrambi non hanno voluto azzardare, si sono affidati ai titolarissimi e hanno tardato a effettuare le sostituzioni. Il toscano inserisce Milik a metà ripresa, al posto di un appannato Mertens e Gattuso gioca la carta Silva, che subentra ad un Kalinić quasi invisibile (va detto che il croato era reduce da una grande prestazione contro il Sassuolo). E’ proprio l’attaccante polacco ad avere l’occasione del match nel tempo di recupero. Un rigore in movimento che Donnarumma para con un gesto atletico, tecnico, estetico impressionante. Il dubbio è: Sarri in questa stagione si è sempre ostinato a non voler cambiare, a mettere in campo i soliti noti. Ma quante partite avrebbe potuto svoltare, magari con qualche cambio più tempestivo o persino azzardando fin dall’inizio?

    Mariachiaria Rossi

      (tutte le immagini tratte dalle pagine Facebook Milan e Napoli)