Milan e Inter, le cugine in crisi. No, non è il titolo di un film attualmente nelle sale cinematografiche, ma è quello che sta andando in scena nelle ultime giornate di campionato con protagoniste Milan e Inter. Quelle che una volta dominavano la serie A si ritrovano, ora, fuori dalle posizioni che contano: 26 punti per entrambe e ben 5 squadre davanti (Napoli, Sampdoria, Lazio, Fiorentina e Genoa) in lotta per un posto in Champions League.

 

Tra le due la più demotivata è sicuramente il Milan che nelle ultime uscite con Sassuolo, Torino e Atalanta ha raccolto appena un punto. Sul banco degli imputati l’allenatore Pippo Inzaghi, reo di non dare stabilità, equilibrio e gioco ad una squadra sempre più allo sbando. Mai la stessa formazione per due gare di fila, squadra slegata tra i reparti e fiducia a giocatori di poca qualità che rappresentano la spina dorsale di questo Milan. Nonostante le brutte figure rossonere, il tecnico piacentino non sembra a rischio esonero. In mattinata, infatti, è arrivato a Milanello l’Amministratore Delegato Adriano Galliani per parlare con la squadra: un colloquio di circa un’ora a cui potrebbe seguire quello con il Presidente Berlusconi, atteso nel pomeriggio nel centro sportivo.

 

Dall’altra abbiamo una Inter con tante aspettative e buoni propositi che, però, stanno rimanendo tali: gli arrivi di Podolski e Shaqiri hanno portato entusiasmo all’ambiente nerazzurro, ma questo entusiasmo si sta piano piano smorzando. Prestazioni impalpabili (ultima quella contro l’Empoli) e squadra senz’anima. I numeri, poi, infieriscono ancora di più: dall’inizio del campionato l’attacco dell’Inter ha messo a segno 17 reti (10 di Mauro Icardi, 5 Pablo Osvaldo, 2 Rodrigo Palacio): un po’ poche per una squadra che vuole ambire ad un posto in Champions.

I tifosi disertano gli stadi, pochi fischi e poche proteste, forse ormai abituati e rassegnati a tutto questo. Ma una domanda è lecita: Milano, dove sei finita?


Martina Giuliano