Belin come gioca bene l’Atalanta!”. Questo lo striscione esposto a Marassi dai tifosi del Genoa nel corso della stagione 2019-20. La Dea era una vera e propria macchina da guerra! Non si poteva uscire dalla sua o dalla propria fortezza senza aver incassato almeno 3/4 gol a partita. Di quell’Atalanta, arrivata poi ai quarti di finale di Champions League, dopo un avvio tutt’altro che semplice, facevano parte due calciatori che il destino ha voluto tornassero nelle rispettive squadre d’origine. Stiamo parlando di Matteo Pessina e Pierluigi Gollini che fanno ritorno il primo al Monza e il secondo alla Fiorentina. 

Entrambi tornano da uomini, portando nella borsa del calciatore un bagaglio non da poco, fatto di consapevolezza e maturità calcistica datagli dall’aver calcato campi importanti. Pessina torna da campione d’Europa nel club che l’ha tesserato quando era solo un bambino ed ora lo vede tornare da Capitano. Sì perché Matteo come nei ritorni più belli, indosserà la fascia al braccio. Il centrocampista classe ’97 arriva dall’Atalanta in prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza a 15 milioni di euro. “La fascia non è pronta, è già indossata”. Queste le parole di Adriano Galliani che si dichiara felice di aver riportato a casa un monzese doc di cui conosce tutta la famiglia.

Il Monza e Matteo non si sono mai persi di vista, come dichiarato dallo stesso capitano; il club brianzolo ha seguito passo passo il ragazzo nella sua crescita professionale lontano dalla città, ed ora è pronto a riabbracciarlo. Una scelta di vita e di cuore oltre che professionale naturalmente, quella che ha spinto Pessina:” è una società con grandi progetti, con un grande allenatore e grandi giocatori. Motivazioni? La principale è che questa è casa mia!”. Queste le dichiarazioni del centrocampista ai microfoni di Sky Sport. Pessina cresce nel settore giovanile del Monza per poi militare in prima squadra fino al 2015.

Dopo otto lunghi anni torna rimanendo piacevolmente sorpreso dal rinnovamento delle strutture e dei campi. Aveva lasciato infatti una società sull’orlo del fallimento ed ora la ritrova agguerrita e pronta a dare filo da torcere alle dirette avversarie. Obiettivo? Parte sinistra della classifica. Non è difficile immaginarsi questo scenario visti i numerosi acquisti che fanno della neopromossa la vera sorpresa del nostro campionato. Da Cragno a Candreva passando per lo stesso Pessina, Sensi, Ranocchia e ancora il mercato non è giunto al termine!

Il calcio ha dimostrato che spesso nulla è lasciato al caso. Per Pessina il pensiero di tornare nella sua squadra d’origine c’era, magari a fine carriera, e invece eccolo qui a 25 anni. Ed è bello poter pensare che tutto sia avvenuto per un incastro perfetto di coincidenze e di destino.

Destino che sembra aver riservato la stessa emozione di un ritorno a casa ad una nostra vecchia conoscenza: Pierluigi Gollini. Il portiere classe ’95 ritorna due volte: la prima, in Italia dopo aver militato in Premier League con il Tottenham a seguito di un prestito annuale con diritto di riscatto. E la seconda alla Fiorentina, club che gli ha dato le ali per spiccare il volo. “Firenze posto speciale per me. Torno da uomo. Voglio dimostrare che sono il giocatore che è stato decisivo in Champions come ad Anfield”. Queste le parole del portiere in un’intervista a Violanews.com. 

Gollini chiude un cerchio tornando nel club che non aveva saputo salutare nel migliore dei modi. L’esuberanza dei giovani si conosce bene e a quell’età, una chiamata da parte del Manchester United sembra aprire le porte del paradiso. A diciassette anni si è certi di avere il mondo nelle proprie mani, quando invece è il mondo ad averti. E il mondo per Pierluigi in quel momento era il club viola che insieme al responsabile del settore giovanile Pantaleo Corvino, aveva deciso di puntare su di lui. Mentre a Firenze tutto questo fu visto come un tradimento, l’aereo di Pierluigi sorvolava già L’Inghilterra.

Nazione che lo vide tornare per un’esperienza quadriennale con L’Aston Villa, prima di essere ceduto all’Atalanta dove diventa il guardiano indiscusso della porta dopo una lunga gavetta come secondo portiere. Dal rigore parato a Cristiano Ronaldo, ai salvataggi decisivi in Champions contro il Valencia, Gollini diventa Piergollo. Il portiere ora è pronto a riprendersi la piazza che inconsciamente aveva ferito anni prima per andare ad inseguire un sogno oltremanica, quando sarebbe bastato semplicemente guardare meglio ciò che ha sempre avuto vicino. Nel calcio ben vengano le esperienze, ma decisamente meglio sono i ritorni.