Fino allo scorso anno, non possedeva neanche un numero all’interno delle fila del Real Madrid; ad oggi, è stato il calciatore straniero più nominato di tutta l’estate. Parliamo di Marco Asensio, l’uomo che ha messo l’ultima firma sulla disfatta della Juventus a Cardiff, diventando l’incubo di tutti i bianconeri e il cognome più citato sui social dagli anti juventini: un tormentone in piena regola.

Eppure, fino allo scorso anno indossava il numero 28, mentre le maglie ufficiali arrivano fino al 25: quasi come un canterano di dubbia resa, appena promosso in prima squadra e con tutto ancora da dimostrare.

Sbocciato nelle giovanili del Maiorca, sua città natale, Marco, brillante esterno d’attacco con predisposizione in ogni ruolo offensivo, riesce ad attirare l’attenzione delle merengues che lo acquistano per 3,9 milioni di euro e ne osservano attentamente le qualità, affidandolo in prestito all’ Espanyol affinché ne curi la crescita. Inutile dire che questa si realizza presto e bene, finché il ragazzo, classe ’96, ottiene il premio di giocatore rivelazione del campionato spagnolo, e il Real comprende che, magari, è arrivato il momento di farlo rientrare definitivamente alla base.

La concorrenza che il giovane maiorchino trova nel reparto degli attaccanti è roba da far impallidire chiunque: tra Ronaldo, Benzema, Bale, Morata c’è solo da avere un capogiro. Inoltre, di lui si dice che sia bravo, sì, ma che segni poco. Zidane, che è silenzioso, ma ha l’occhio di una lince, lo tiene sotto la lente per tutta la preparazione estiva; il ragazzo gli piace: “Possiede una non comune etica professionale”, dice di Marco. E poi, corre: ha una
progressione pazzesca e lo fa a testa alta, per poter poi valutare tutte le opzioni di gioco.
Così, senza esitazione alcuna lo schiera titolare nella finale di Supercoppa Europea del 2016, durante la quale Asensio sigla la prima delle tre reti con le quali i madrileni si
aggiudicheranno il trofeo.

Zizou ha appena scoperto l’inconsueto talento del suo giovane attaccante: segnare, puntualmente, all’esordio in ogni competizione. Andrà in rete al debutto nella Liga, in
Champions e in Copa del Rey: una sorta di ineluttabile appuntamento con la “prima serata”. E così, il ragazzo si ritrova già assegnata una clausola rescissoria di ben 500 milioni: cifra da capogiro per l’attaccante ventunenne che ha vinto già più di molti suoi colleghi più anziani.

Punto cardine della Nazionale Under 21, Marco Asensio ha esordito anche in quella maggiore, esattamente il 29 maggio 2016, quando Del Bosque lo convoca soprattutto per
mettere un freno alle richieste della selezione olandese che lo chiamava tra i suoi “reclutati”. Il maiorchino infatti è nato da madre olandese e, come tanti grandi del calcio possiede la doppia cittadinanza. Una mamma che troppo presto è venuta a mancare nella sua vita di ragazzo timido e legatissimo alla propria famiglia, per la quale non sono mancate più volte le lacrime di commozione, come durante la presentazione al Santiago Bernabeu. Forse perché il dolore rende sempre più grandi, forse perché, come dice il suo allenatore, ha un sinistro che ricorda un certo numero 10 argentino: sta di fatto che, se Marco Asensio dovesse segnare contro l’Italia, la cosa non ci stupirebbe affatto. Sarebbe solo il ripetersi di un nome che da noi ha impazzato per ben tre mesi: Marco Asensio, numero 20 delle Furie Rosse, si presenta con i gol.

Daniela Russo