È impietoso l’avvicendarsi di notizie circa la partecipazione dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020: il nostro Paese, infatti, rischia l’esclusione.

Tale decisione che non conosce precedenti, potrebbe essere inferta dal Cio nei prossimi giorni,  precisamente il 27 gennaio.

La motivazione?

La medesima sarebbe da addurre (utilizziamo ancora il condizionale in assenza di giudizi ufficiali e definitivi) alla mancata autonomia del CONI:  circostanza questa, infatti, che andrebbe ad integrare – ove appurata – la violazione dell’art. 27 della Carta Olimpica.

In buona sostanza si potrebbe evitare la débâcle  – e, diciamocelo chiaramente, la figuraccia planetaria  – solo con un intervento dell’Esecutivo che, in tempi a dir poco stringenti, dovrebbe varare un provvedimento ad hoc …

Qualora ciò non accadesse la esclusione dell’Italia dai giochi olimpici andrebbe a comportare che, gli atleti connazionali in competizione, gareggerebbero da indipendenti e quindi senza tricolore e senza inno!

Pertanto non sarebbe presente né il nostro vessillo  né l’Inno di Mameli… quest’ultimo non sarebbe suonato nel caso di vittoria di un atleta italiano.

Malagò
Fonte immagine profilo Twitter il Sole 24 Ore

Malagò non ha di certo nascosto le sue preoccupazioni, definendo la situazione “drammatica” ed ha difatti dichiarato:

“Siamo in una situazione probabilmente drammatica, anche se ancora teoricamente risolvibile. Fino al 27 gennaio, giorno in cui si riunisce il comitato esecutivo del Cio, abbiamo tempo, ma serve un provvedimento tampone da parte del Governo che fermi la delibera. Non so cosa decideranno, ma quanto scritto fino a oggi non lascia spazio a equivoci”. 

Facendo leva sull’ultimo barlume di speranza rimasto, speriamo in un epilogo positivo per il nostro Paese…

Annalisa Bernardini