Io sono più amore, l’amore spezzato da un destino infame e la voglia di ripartire raccontati in prima persona da Francesca Fioretti

”Alleviare il dolore di mia figlia è stata la priorità”

Inizia da qui l’intervista che Francesca Fioretti ha rilasciato a Grazia, noto settimanale in edicola dal 29 Aprile.

Inizia da qui, il bisogno di raccontare quella voglia di ricominciare in un libro, in uscita il prossimo 6 maggio per la casa editrice La Nave di Teseo.

La penna come migliore medicina. La scrittura: sfogo, terapia, bisogno impellente per domare i nostri demoni.

Per elaborare un lutto e imparare a essere un mamma diversa, perché la vita non è  che quel brivido che vola via, che non possiamo domare, perché è il destino a decidere e a farci scacco matto in qualsiasi momento.

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Ero più apprensiva prima. Oggi voglio che mia figlia sia libera e indipendente perché ho capito che non possiamo decidere tutto della nostra vita: a mezzanotte scrivevo un messaggio al mio compagno e alle 9 del mattino non c’era più”

E così non rimane altro che ripartire, rialzarsi dal baratro e andare alla ricerca della felicità perduta. Perché se non vogliamo farlo per noi, abbiamo il dovere di farlo per gli altri.

“Ho imparato a pensare prima a me che a mia figlia. In terapia insegnano che se la mamma è felice anche il figlio potrà esserlo. Altrimenti è dura per entrambi. All’inizio, quando al parco incontravo un papà con il figlio, temevo che Vittoria percepisse quell’assenza. La terapeuta mi ha spiegato che i bambini così piccoli non capiscono il dolore come gli adulti, siamo noi a rifletterlo su di loro. E a condizionarli”.

Sono pagine profonde, toccanti quelle scritte da Francesca. E in ogni riga è palpabile la presenza ancora viva di Davide Astori.

Una presenza forte, che non è mai andata via da quelle quattro mura dove oggi vivono Francesca e Vittoria.

”Quando ho lasciato Firenze per trasferirmi a Milano, ho visto più di 60 appartamenti. Nessuno mi piaceva. Poi, pochi giorni prima di vedere questa, una notte ho sognato un lago con dei fenicotteri, come quello che si trovava davanti alla casa di Cagliari di Davide. Ho scoperto che sognare questi volatili indica un profondo rinnovamento all’interno della propria vita. So che mi ha aiutato lui”.

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Io sono più amore, il racconto commovente, terapeutico di Francesca Fioretti

Davide è sempre con loro e anche se non si vede c’è, ovunque si voglia immaginare.

”Quando mi chiede: ‘Dov’è il mio papà?’, le dico di pensare a un posto bello, il più bello per lei. L’altro giorno mi ha risposto: ‘Il mare’. E io le ho detto che allora lui si trova lì. Anche se poi è sempre qui con noi”.

A Milano Francesca ha portato anche il salvadanaio dove lei e Astori nascondevano dei bigliettini con i loro desideri mai rivelati.

Ha trovato il coraggio di aprirli, affinché un giorno Vittoria potrà leggere quelli del papà.

Uno in particolare colpisce. Penetra nelle nostre anime e lascia scivolare una lacrima.

Non l’ho mai cercato, non l’ho mai sperato, ma non ho potuto evitarlo”.

Non possiamo evitare quello che ha scelto per noi il destino. Che ci travolge come un’onda.

Ma possiamo scegliere di essere belle persone. Quelle che rimangono vive nei ricordi per sempre.

E Davide Astori ci è riuscito. 

 

Giusy Genovese