La Francia non è mai stata così vicina soprattutto per lui che a Parigi è ormai di casa. Le promesse si mantengono e dopo l’esclusione dal mondiale del Brasile, Ibra lo ha detto e lo ha fatto: ha trascinato la Svezia dritta in Francia con un biglietto di sola andata per l’Europeo 2016.

C’era chi, ingenuamente, lo aveva giudicato troppo stagionato per una competizione del genere ma Ibra risponde dentro e fuori dal campo facendo scintille come sempre: “È destino che io debba concludere agli Europei, molta gente diceva che ero troppo vecchio e debole. Ma ora non sembra proprio”.

Sono passati anni da quando le magie di Ibra non colorano più il campionato di serie A ma a quanto pare non sono finite anzi, sembrerebbe che Ibra non abbia la minima intenzione di lasciarsi fermare dall’età : dalla Francia ha ereditato le sorti dei vini…più invecchiano più sono buoni.
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Proprio così per lo svedese che, a 34 anni, dribbla ancora con una semplicità da capogiro, incanta, stupisce e poi punisce l’avversario. Esattamente ciò che ha fatto ieri sera contro la Danimarca che lo aveva punzecchiato dandogli del “Pensionato” ma, citando le stesse parole dello svedese, è stato lui “A mandare in pensione un’intera nazione“.
Al 76′ calcia una punizione perfetta che lascia impietrito il pubblico del Parken Stadium, doppietta e 11° gol in dieci partite di qualificazione per il gigante dai piedi d’oro che spruzza magia su tutta la Nazionale svedese.
E’ da registro ormai credere che su Ibra ci sia una sorta di maledizione da Champions, ma sortilegio non spaventa, perché il genio dalle mille sfumature ha sempre una nuova magia da inventarsi e se l’Europa non la conquista in Champions, ci prova a farlo in Nazionale.
Egle Patanè