Abbiamo assistito alla commozione di Benitez per essere “tornato a casa”, ma come avrà reagito il suo vice, Pecchia?
Fabio Pecchia, colui che quattro anni fa allenava in serie B, dalla prossima stagione si troverà al cospetto di CR7 e compagni. La sua è la fantastica storia di un professionista che di gavetta ne ha fatta e che silenziosamente e con umiltà si è sempre messo in gioco.

Nato a Formia nel ’73, soprannominato l’”Avvocato” per la sua laurea in Giurisprudenza (uno dei primi esempi di calciatore-dottore), ha iniziato a giocare a calcio a 19 anni, nell’Avellino. La sua prima esperienza nella massima serie è stata con la maglia del Napoli di Marcello Lippi, nel 1993. Nel capoluogo campano, Pecchia, piccolo e generoso centrocampista, diventò un vero leader fino a indossare, nella stagione ’96-’97, la fascia di capitano. L’anno successivo Lippi lo volle alla Juve dove vinse il suo primo scudetto: nonostante fosse legatissimo alla maglia azzurra, per questioni di bilancio, fu “sacrificato”. Dopo questa esperienza la sua carriera è stata un girovagare di club: Sampdoria, Toro, Bologna, Como, Siena, Ascoli  fino a chiudere la carriera di giocatore al Foggia. Il suo amore per questo sport lo indusse a tentare la carriera di allenatore: quattro anni fa sedeva sulla panchina del Gubbio, in serie B, e non immaginava che sarebbe arrivato sulla panchina del Santiago Bernabéu. Fatidico il suo Napoli che nel 2013 lo chiamò, affidandogli la vesti di vice Benitez.

L’”avvocato” con la sua serietà ha saputo farsi apprezzare da Rafa che lo ha voluto con sé al Real. Al pari di Benitez e di altri componenti dello staff, ha firmato un contratto che lo legherà ai blancos per i prossimi tre anni. Si sa, la figura del vice vive sempre all’ombra del tecnico, ma una cosa è certa: Pecchia ha meritato questa ribalta.

Caterina Autiero

*foto presa da radiosportiva