La Federcalcio danese (DBU) ha fatto divieto ai calciatori della nazionale di sottoscrivere accordi individuali con aziende che si trovino in concorrenza con gli sponsor della nazionale stessa.

Una decisione “imposta” che non è piaciuta. In segno di protesta, i calciatori, hanno deciso di non rispondere alla convocazione per l’amichevole con la Slovacchia.

La DBU ha quindi deciso di convocare i calciatori delle serie minori (sono stati convocati sei giocatori di futsal –calcio a cinque, per dirla all’italiana-).

Così, in mancanza dei vari EriksenSchmeichel e gli altri top player che a luglio hanno raggiunto gli ottavi di finale ai Mondiali in Russia, il calcio danese ha dovuto riorganizzarsi e lo ha fatto convocando in nazionale calciatori di seconda, terza e addirittura quarta divisione, pescando tra coloro che si sono resi disponibili, perché anche molti che militano nelle serie minori hanno aderito allo sciopero in solidarietà con i colleghi più blasonati.

Dilettanti allo allo sbaraglio

Contro la Slovacchia è scesa in campo una Danimarca inedita, composta per lo più da dilettanti che nella vita fanno altro.

Il capitano Christian Offenberg è un venditore, Rasmus Johansson è uno YouTuber, Christian Bommelund un falegname, Anders Fonss un meccanico di barche, Jorgensen è una guardia carceraria, Kempel un costruttore, il 18enne Kasper Skraep frequenta ancora le superiori, il portiere Christoffer Haagh è un operatore amministrativo.

Inevitabile la pesante sconfitta ai danni della nazionale di Hamšík.

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Un ‘esperimento’ che presto potrebbe riproporsi

Presto i vari Haagh e compagni potrebbero essere costretti a chiedere ai loro superiori un altro giorno libero.
Domenica, la Danimarca dovrà scendere in campo per la gara d’esordio in Nations League, contro il Galles.

Intanto, i dilettanti impegnati con la Slovacchia sono stati informati che entro domenica un accordo verrà trovato e in campo torneranno i nazionali “regolari”.

I contatti, infatti, tra i giocatori e il chairman Jesper Møller sono ripresi ma al momento non si è ancora raggiunto un accordo.

Non resta che attendere gli esiti della disputa, quel che è certo è che questa situazione ha fatto registrare un evento storico per il calcio danese e mondiale ma soprattutto per la vita di quei dilettanti gettati nella mischia.

 

Caterina Autiero