Croazia-Spagna, in scena il 28 giugno, è un ottavo di finale che sa di rivincita.

Una rivincita su se stessi: entrambe le selezioni, infatti, non hanno fatto un girone all’altezza delle aspettative proprie e del rispettivo pubblico.

PERCHÉ LA CROAZIA HA DELUSO

La Croazia, reduce dallo sfavillante Mondiale in Russia, aveva lasciato negli occhi e nelle menti di chi l’ha vista un ricordo che in parte si è dissolto in seguito alle tre gare disputate nel girone.

L’impressione emersa è quella di una squadra a fine ciclo, in attesa di un necessario ricambio generazionale, in lotta tra la stanchezza del passato e la voglia di continuare a fare bene, quasi per obbligo.

Impressione scaturita soprattutto dalla gara contro l’Inghilterra, in cui è emerso un atteggiamento fin troppo rinunciatario.

A oggi il destino della Nazionale a scacchi sembra ancora nelle mani delle vecchie glorie (primo fra tutti, Modric) in attesa che le nuove e le vecchie leve possano trovare la giusta quadra.

Croazia qualificata
Fonte immagine pag Twitter Euro 2020

PERCHÉ LA SPAGNA HA DELUSO

La Spagna, reduce da un decennio di incredibili vittorie (ricordiamo tutti i due titoli europei, intervallati da un Campionato del Mondo), resta comunque una Nazionale temibile e aspirante al podio.

Nel proprio girone, tuttavia, ha faticato decisamente più del dovuto sia contro la Svezia, sia contro contro la Polonia. Gli spagnoli in due gare segnano una sola rete  malgrado il tasso tecnico a disposizione.

L’impressione che abbiamo avuto  della Roja è stata quella di una squadra confusa e poco incisiva, senza una concreta pericolosità in attacco nonostante il sempre notevole possesso palla.

Come negli ultimi tempi alla Juventus, le critiche hanno investito  soprattutto Alvaro Morata, colpevole di errori grossolani ( ultimo, il rigore sbagliato contro la Slovacchia).

Non unico a fallire dal dischetto: anche il connazionale Moreno aveva fallito contro i polacchi.

La partita contro la Slovacchia regista un’inversione di tendenza che fa ben sperare per il futuro. Certo, la Croazia è tutt’altra pasta.

Spagna qualificata
Fonte immagine pag Twitter Euro 2020

UN’UNICA OCCASIONE PER CIASCUNA

Dopo la terza partita dei rispettivi gruppi, Croazia e Spagna hanno ritrovato entrambe quella normale ambizione che ci si aspetta dal loro rango.

La qualificazione, ottenuta all’ultima giornata in tutte e due i casi,  le porta l’una contro altra sin da subito. Per  ciascuna di loro sarà comunque  uscita precoce, dopo un girone traballante.

Per i C.T. Dalic e Luis Enrique è il momento di prendersi le proprie responsabilità.

Il croato sa che dopo i fasti di Russia l’asticella resta comunque alta, mentre lo spagnolo deve rispondere soprattutto della mancata convocazione dei giocatori del Real ( prima volta assoluta).

Su chi  dovranno puntare? 

Nella Croazia, ancora una volta, i più “gagliardi” sono stati due vice Campioni del Mondo. Luka Modric e Ivan Perisic.

Nella partita contro la Scozia, il centrocampista dei Blancos è diventato il marcatore croato più vecchio a segnare agli Europei: 35 anni e 286 giorni. Lo stesso Modric detiene ancora il record di marcatore più giovane per la Croazia nella stessa competizione: 22 anni e 73 giorni.

Inoltre, ha segnato almeno un gol in quattro Europei di fila (2008, 2012, 2016, 2020): record che condivide con CR7 che, al contrario suo, è un finalizzatore.

Ivan Perisic, protagonista di un grande mondiale nel 2018, ha affiancato Modric alla guida della Nazionale croata. Gol nel pari nel finale contro la Repubblica Ceca, gol sul secondo palo contro la Scozia.

È così che Perisic  eguaglia Davor Suker nel numero di gol messi a segno nei maggiori tornei internazionali (Europei più Mondiali) da un calciatore croato: 9.

Inoltre l’interista è stato protagonista in ognuno degli ultimi  4 gol realizzati dalla Croazia con 2 marcature e 2 assist.

Peccato che proprio all’ultimo la sua positività al Covid 19 lo veda come il grande escluso della partita.

Spero di poter ancora tornare a aiutare, più avanti.

 

Passando in casa Spagna, invece, Luis Enrique ha fortemente ribadito, nonostante il fiume di critiche ricevute, la sua fiducia in Alvaro Morata.

Il giocatore, reduce da una stagione alla Juventus costellata da lati e bassi, ha ribadito il suo momento Ni anche con la maglia della Selezione.

In quest’occasione, Morata ha toccato anche il difficile argomento delle minacce social ricevute dalla sua famiglia:

Su Alvaro Morata e le minacce ricevute sui social

Occhi puntati anche su Dani Olmo e Ferran Torres.

Il secondo ha particolarmente impressionato contro la Slovacchia: a pochi minuti dal suo ingresso in campo ha siglato una magnifica rete con un colpo di tacco.

Il giovanissimo attaccante del Manchester City, a marzo di quest’anno, era già a quota 6 reti sotto la gestione di Luis Enrique e si prospettava a tutti gli effetti come il nuovo bomber spagnolo. Potrebbe essere veramente lui l’asso nella manica del C.T., anche se il selezionatore ha a disposizione veramente un grosso potenziale in attacco.

LE SFIDE PRECEDENTI

Le gare tra Croazia e Spagna hanno sempre dato vita a scontri ricchi di emozione.

Il bilancio della Croazia in otto partite contro la Spagna è di  3 vittorie, un pari e 4 sconfitte. Le Nazionali si sono incontrate a Euro 2012, Euro 2016 e ora si incontreranno ancora per il terzo campionato Europeo di fila.

Tuttavia la Croazia registra un passivo pesantissimo in una delle sconfitte subìte. La sconfitta più pesante di sempre.

Stiamo parlando della partita valida per la Nation League svoltasi l’11 settembre 2018, un pesantissimo 0-6 con le reti di Saúl Ñíguez, Marco Asensio, Lovre Kalinić (aut.), Rodrigo, Sergio Ramos e Isco.

Un bruttissimo ricordo per la Nazionale a scacchi che farà di tutto per cancellarlo e sostituirlo con uno decisamente migliore; del resto, la vincitrice approderà ai quarti, a San Pietroburgo, contro la “sopravvissuta” tra Francia e Svizzera.

E inoltre…

Dani Olmo  possiede un lungo passato in Croazia, nella Dinamo Zagreb dal 2014 al gennaio 2020, mese in cui si trasferisce al Lipsia. Per Modric e Vrsaljko, dall’altra parte, la Spagna è una seconda casa: il primo milita al Real Madrid dal 2012, il secondo all’Atletico dal 2016.

Daniela Russo