Calhanoglu ha vissuto una trasformazione, ora è imprescindibile per il Milan

Arrivato nell’estate del 2017 al Milan, dopo tre stagioni a Leverkusen, Hakan Calhanoglu finalmente è esploso.

Nelle passate stagioni non era mai riuscito ad avere continuità sebbene titolare con i vari tecnici susseguitisi. In questo strano 2020, dopo il lockdown, il turco è maturato mostrando tutto il suo potenziale che, in precedenza, si era intravisto a sprazzi.

In questi anni, infatti, Calha ha vissuto periodi molto negativi, in particolare nei primi mesi rossoneri a causa di difficoltà di adattamento a un calcio diverso e in virtù delle varie lacunee di costruzione/impostazione di squadra.

Non hanno di certo aiutato i tanti avvicendamenti in panchina:

Se in principio Montella lo schierava mezzala sinistra affidandogli la gestione degli spazi e dei ritmi, con Gattuso ha ricoperto il ruolo di esterno sinistro del 4-3-3.
Sebbene riuscisse a produrre molte occasioni, il suo rendimento ha risentito dei pochi movimenti senza palla attorno a lui, e davanti a lui.

Calhanoglu gattuso
fonte immagine: profilo uff twitter Calhanoglu

Con l’arrivo di Pioli, il nazionale turco ha avuto una vera e propria mutazione diventando imprescindibile per il Milan. 

Schierato soprattutto trequartista centrale nel 4-2-3-1, oppure esterno sinistro che, accompagnato da giocatori tipo Theo Hernandez, spesso si accentra per creare lo spazio.

Hakan Calhanoglu
fonte immagine: profilo ufficiale Twitter AC Milan

Calha è sempre al centro del gioco, propone la manovra, costruisce occasioni da gol ed è decisivo tanto da diventare uno dei calciatori più decisivi in Europa (ha sia segnato che fornito un assist in cinque delle ultime nove partite disputate con la maglia del Milan in tutte le competizioni).

Una crescita dal punto di vista delle prestazioni accompagnata da una crescita mentale che lo ha trasformato in un leader a cui Stefano Pioli ha affidato le chiavi della manovra offensiva: a 26 anni Calha sembra aver ha raggiunto la maturità.