Nel girone di andata sarebbe stato impensabile, oggi finalmente il Benevento ha acquistato la sua identità e lotta fino alla fine con orgoglio

Sembra passato un secolo dall’inizio della stagione, in cui il Benevento per circa un girone ha annaspato per restare a galla e per capire come si potesse sopravvivere in questa giungla chiamata Serie A. Poi il cambio di allenatore, il primo punto contro il Milan e la prima vittoria: mattoncino dopo mattoncino le Streghe hanno cominciato a delimitare gli orizzonti e, malgrado le difficoltà non siano sparite, hanno imparato come si fa.

Qualche rimpianto? Senza dubbio. De Zerbi è stato chiaro dopo il pareggio contro il Sassuolo: ” Pagherei per ripartire da luglio con questi ragazzi: sono forti, sia di testa sia sul campo, vivono per il loro lavoro”. Come dargli torto? I Sanniti oggi hanno imparato a difendersi, sono vivi, dimostrano di saper giocare a calcio. Hanno superato alla grande ache le difficoltà legate alla vicenda incresciosa di capitan Lucioni. E poi Diabaté, questo gigante sorridente che ha una media di un gol ogni 40′: altrove si parlerebbe già di un fenomeno.

Parola d’ordine: una partita alla volta. Non si parla di salvezza, no, anche se la matematica non ha ancora espresso un verdetto definitivo. Questo vuole il mister e questo vogliono i ragazzi: lo fanno per se stessi ma anche per il loro splendido pubblico che sicuramente meriterebbe qualcosa di più. Del resto le ultime gare del Benevento sono state tutte all’insegna della voglia di non lasciare nulla di incompiuto: anche ieri, contro gli emiliani, se i campani avessero vinto nessuno avrebbe gridato allo scandalo.

Restano poche gare alla fine del campionato e salvare l’orgoglio è l’obiettivo principale. Da questo punto di vista il Benevento ha il sostegno e la benevolenza di tantissime persone, anche non supporters diretti; ed è giusto così, perchè le Streghe non si sono arrese alle tante pallonate (vere e metaforiche) arrivate nelle prime partite. Con la fierezza tipica di una squadra avvezza alla lotta, ha saputo gradualmente cambiare pelle: uno sforzo che forse non sarà ripagato del tutto ma che resterà un esempio per molti.

Daniela Russo

(immagini tratte dalla pagina Facebook Benevento)