Ha il primato di presenze con il Chievo Verona in Serie A, squadra di cui ora è responsabile dell’area tecnica.

Si scrive Pellissier, si legge Chievo

E’ il marcatore più prolifico in gialloblù, il più decisivo nei derby contro i cugini dell’Hellas.

Insomma, è debito celebrare il compleanno di un mito come Sergio Pellissier.

Un leader dalla personalità forte, ma mai eccessiva, che non si lasciò scalfire neanche dalle accuse di partecipazione allo scandalo scommesse.

Pellissier è uno di quei giocatori che dà il meglio di sé se affiancato, circondato dalla fiducia della propria squarda; per questo ha brillato soprattutto da seconda punta durante la sua carriera.

E’ così che un uomo resta nei cuori dei suoi tifosi e dei suoi colleghi anche dopo essersi ritirato, lasciando quell’alone di felice malinconia.

Perché al talento sul campo Sergio Pellissier ha sempre unito quella genuinità da uomo vero, capace di gestire una churrascheria in centro con un compagno di spogliatoio.

L’unico rimorso della sua carriera?
Forse la mancata esperienza in Nazionale, di cui sarebbe potuto essere un importante pilastro.

Iniziata con un goal e mai più continuata l’avventura in azzurro, che lascia un po’ con l’amaro in bocca. Forse non era tempo per un uomo come Sergio Pellissier, che non ha abbandonato la propria squadra neanche nei momenti più bui.

Ma ad un calciatore che ha segnato nella sua carriera 175 reti – da quando iniziò nelle giovanili del Torino – è impossibile non augurare con tutto l’affetto del mondo buon compleanno.


Federica Vitali