Sono passate solo poche ore da quando l’Atalanta ha reso ufficiale l’arrivo in nerazzurro di Ruslan Malinovskyi:

 

La marcia della Dea verso la prima Champions League della sua storia procede egregiamente, tra il permesso ottenuto da Milano per l’utilizzo di San Siro e il rafforzamento della rosa che disputerà il glorioso torneo. 

Dopo il colpo Muriel e il tentativo di trattenere Zapata – così da garantire un attacco all’altezza -, Malinovskyi va a rafforzare il centrocampo orobico dotandolo di un elemento estremamente interessante.

Il calciatore ucraino, classe 1993, era fortemente interessato a provare l’esperienza della Serie A: la sua volontà di trasferirsi a Bergamo è stata determinante per il Genk, squadra belga nella quale militava dal 2015. Squadra, tra l’altro,  dalla quale proveniva anche Timothy Castagne e, chissà, magari non è solo una semplice coincidenza. Ha chiuso la passata stagione con 51 presenze, 16 gol e 16 assist, comprese Coppa del Belgio e  Europa League.

Nessun centrocampista – tra quelli impiegati  nei primi 10 campionati secondo il ranking UEFA –  ha fatto di meglio. 

L’ucraino è stato in questi anni il centro del progetto del club belga che ha visto passare nella propria rosa altri elementi ben noti al nostro campionato,  quali Kalidou Koulibaly e Sergej Milinkovic-Savic. Per il Genk, Malinovskyi aveva lasciato lo Shakthar e rifiutato altre allettanti proposte in campionati più rinomati come la Premier.

Non è stato facile, per la Dea, portare il giovane alla sua corte: negli ultimi anni, forte degli affari precedenti con le squadre italiane, il patron della squadra belga ha alzato prezzi e pretese. Il prezzo fissato per Ruslan non scendeva sotto i 20 milioni, inizialmente. Da qui il ‘capolavoro’ di Percassi che ha portato il ragazzo a Bergamo a titolo definitivo, per una cifra che si aggira intorno ai 14 milioni.

Bruciando così le aspettative della Samp e del Borussia Dortmund, entrambe interessate al centrocampista.

Lo stesso Malinovskyi ha avuto qualche tensione con la ormai ex società. Di fronte alle alte richieste non aveva esitato a esternare il suo disappunto: 

“La società aveva promesso che non mi avrebbe trattenuto se, in estate, avessi chiesto la cessione. Ora mi stanno bloccando, mi sento tradito”, 

aveva sentenziato. La forte determinazione del giocatore è stata infine l’ago che ha fatto pendere la bilancia a favore dell’Atalanta, che quindi ora si gode il suo gioiellino.

Rusland Malinovskyi Genk
GENK, BELGIUM – AUGUST 5, 2018: Ruslan Malinovskyi midfielder of KRC Genk and the team of KRC pictured celebrating the 1-0 during the Jupiler Pro League match between KRC Genk and STVV at the Luminus Arena in Genk on August 5, 2018 in Genk, Belgium, on 05/08/2018. (Photo by Tomas Sisk / Photo News) via Getty Images)

Preferibilmente mezzala, Malinovskyi è  dotato di una duttilità tale da ricoprire ogni ruolo a centrocampo. Ciò gli consente di lavorare nella doppia fase: può inserirsi e diventare pericoloso – come si evince dagli ultimi numeri stagionali sopra citati – o coprire in mediana.

Mancino, ha una ottima predisposizione sui calci piazzati e una altrettanto buona tendenza alla leadership: ha dato prova di notevole personalità in molte occasioni in cui la squadra ha avuto momenti di difficoltà. Per queste caratteristiche è l’ennesimo uomo d’oro nelle mani di Giampiero Gasperini, che potrà divertirsi a rimodellare a suo piacimento  il centrocampista: non dubitiamo dei risultati che il tecnico degli orobici arriverà a ottenere.

Che sia a centrocampo o a supporto delle punte, l’ucraino possiede tutto il bagaglio tecnico necessario richiesto, soprattutto se confrontato ai pur validi Freuler e De Roon.

Il Gasp potrà avvalersi anche dell’esperienza accumulata da Ruslan con la maglia della propria Nazionale, con la quale ha raggiunto circa  15 presenze: lo abbiamo anche potuto vedere nella Nations League.

 

Daniela Russo