Il Torino in queste ultime ore sta diventando l’inaspettata protagonista dell’Europa League, con il Milan fuori dai giochi, grazie alla sentenza del Tas.

Come affronterà la squadra granata questa entusiasmante novità?

Lo abbiamo chiesto a Nicola Gallo del gruppo Mediapason-Tuttosport. 

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L’opportunità di disputare l’Europa League per il Torino, è stata inaspettata, o l’aspettativa era alta? E, come sta vivendo queste ore l’ambiente granata?

Non è stata del tutto inaspettata.
L’approdo in Europa non era nei programmi per questa stagione ma col passare delle giornate era chiaro che la squadra potesse arrivarci.
Negli ultimi 15 anni mai con 63 punti non si è entrati nelle coppe, in un’occasione sono bastati addirittura per la Champions League.
I problemi del Milan erano sotto gli occhi di tutti ed il ripescaggio non è stato una sorpresa, anche con il passare dei giorni la speranza si affievoliva, ora c’è grande entusiasmo tra i tifosi, che sperano di rivivere la bella avventura di 5 anni fa.

Come sta la squadra?

La squadra sta bene. È lo stesso gruppo che ha concluso brillantemente lo scorso campionato, con un girone di ritorno dietro solo ad Atalanta, Juve e Milan.

C’è grande entusiasmo anche tra i giocatori, qualcuno ha addirittura rinunciato a qualche giorno di vacanza pur di essere in ritiro si da subito e poter giocare già il primo turno preliminare di Europa League.
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Da quanto il Torino, manca dalle competizioni europee? 

Il Toro manca dalle coppe dalla stagione 2014-15, quando superò il Brommapojkarna e RkSpalato nei preliminari di Europa League, e superò il girone con Bruges, Copenaghen ed Helsinki. Nei sedicesimi i granata pareggiarono 2-2 in casa con l’Athletic Bilbao, che arrivava dalla Champions e che aveva eliminato nei preliminari il Napoli, e poi furono la prima squadra italiana, e tuttora l’unica, a vincere al San Mames, imponendosi 3-2 con i gol di Quagliarella, Maxi Lopez e Darmian.

La corsa si interruppe con lo Zenit San Pietroburgo negli ottavi, dopo la sconfitta 2-0, in Russia e la vittoria per 1-0 nel ritorno firmata dal Capitano Glik.
Il segreto di questo Toro vivace e arrembante si Chiama Mazzarri?

Sicuramente Mazzarri,  è uno degli artefici di questo Toro pragmatico e battagliero.
L’anno scorso, la squadra ha perso solo 7 partite, risultando la migliore in trasferta dove è stata sconfitta appena 2 volte. I troppi pareggi hanno però penalizzato un po’ il cammino in classifica, e per questo ora il tecnico pensa ad un più offensivo 3-4-3.
Il feeling con Cairo è totale, e questa armonia giova a tutto l’ambiente.

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Gazzetta Web
Considerata la situazione, che tipo di strategia Urbano Cairo ha intenzione di adottare?

Confermare in blocco il gruppo che ha collezionato il record nell’era dei tre punti la stagione passata e rinforzare la squadra con 3 innesti di qualità.

A tal proposito, come sta andando il calciomercato ?

Per ora stenta a decollare.
L’obiettivo è un giocatore in grado di dare qualità sulla tre quarti offensiva, e il primo nome della lista Mazzarri è Simone Verdi del Napoli. Le richieste della Società di De Laurentiis al momento sono ritenute eccessive, ed il Toro che ha già il gradimento del giocatore di tornare granata dove è stato in passato spera di poter ottenere per regalare all’allenatore il giocatore richiesto.

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L’Europa League, sarà un’opportunità per alcuni giocatori -tipo Belotti-, di restare al Torino? 

Sicuramente la qualificazione ha cementato ulteriormente il gruppo, e molti hanno ulteriormente sposato il progetto granata, più che Belotti, nel mirino dei grandi Club sono finiti i difensori Izzo, Nkoulou e Lyanco.

Quale  giocatore -attualmente non in rosa- vorresti  vedere in maglia granata?

Realisticamente, direi Kasper Dolberg dell’Ajax. Il danese sembrava una grandissima promessa, e nelle ultime due stagioni, si e un po’ perso. Il Toro, potrebbe rilanciarlo affiancandolo a Belotti, l’operazione potrebbe essere alla portata della Società granata.
Da ora in avanti, pensi che la Società potrebbe cambiare gli obiettivi della squadra,ambendo a qualcosa di più? 

L’obiettivo è riuscire a stabilizzarsi in Europa e continuare a crescere, il sogno è la Champions, sfuggita l’anno scorso, per una manciata di punti.
L’Atalanta è l’esempio da seguire, e lo spogliatoio crede che quel sogno non sia così impossibile da realizzare.
Ci vuole fortuna, e soprattutto qualche big del Campionato che non renda, come nelle previsioni, come successo l’anno scorso a Roma o Milan. Ma la strada intrapresa è sicuramente quella giusta. 

Ritieni che il Campionato in Italia, considerata anche la presenza di Cristiano Ronaldo, sia qualitativamente alto?

Ronaldo ha certamente attirato le attenzioni verso il nostro Campionato, e alzato la considerazione dei campioni verso la Serie A. Ma la qualità di un movimento, non viene determinato dalle eccellenze, che possono essere casi isolati, ma  dalla classe media. La Juve è infatti un caso a parte, distante anni luce dalla maggior parte delle rivali.
Il cammino delle nostre squadre nelle coppe, in particolar modo in Europa League, ci dice che la Premier e la Liga sono ancora lontane. E il problema delle strutture è ancora sottovalutato nel nostro paese: abbiamo stadi obsoleti, e spesso deseri, che non giovano al nostro movimento.

Cinzia Fresia