Campione a tutto tondo, Ángel Di Maria è, senza dubbio, più di un punto di riferimento per l’11 di Allegri: il numero 22 bianconero sa essere determinante e e risolutivo…

É un’annata non propriamente rosea per la Juventus sul campo, se si esclude naturalmente la qualificazione agli ottavi di Europa League.

Non lo è neppure per le vicende giudiziarie nelle quali è coinvolta e per le quali si attendono i risvolti.

Se però in questo mare agitato non è facile navigare ultimamente, il campo restituisce inattese gioie ma cementifica quelle che per alcuni erano già certezze belle e buone.

Giovani talenti a parte (vedi Miretti, Fagioli, Gatti) che insieme a Vlahovic e Chiesa costituiscono l’ossatura della compagine allegriana, l’esperienza, l’arte, la concretezza è senza dubbio rappresentata dal “Grande Vecchio” argentino, Ángel Di Maria.

Anni 35, nato a Rosario, chiarissime origine italiane e noto col “El Fideo” (lo spaghetto) per il suo aspetto longilineo, è un esterno tra i migliori di sempre nella sua categoria.

Dotato di un dribbling notevole, gioca da esterno destro pur essendo mancino di piede.

Inizi in patria, nella squadra della sua città, poi Benfica, Real Madrid, Manchester United, Paris Saint Germain.

Diciassette anni nelle squadre tra le più forti in Europa e poi l’approdo da svincolato, la scorsa estate, a Torino sponda bianconera dove, dopo la prima parte della stagione, è rientrato a fine 2022 con il titolo mondiale cucito addosso.

Decisamente un colpaccio quello di portare in Italia uno dei giocatori più forti e rappresentativi degli ultimi anni.

E Ángel Fabián non ha certo deluso le aspettative, nonostante l’ansia per l’infortunio dello scorso ottobre al bicipite femorale.

Determinante in molte partite, se in forma addirittura devastante; esempio di uomo che sa stare in squadra, agli antipodi rispetto all’essere una primadonna.

Finora quattro gol all’attivo in campionato ma una menzione speciale va fatta per la tripletta rifilata al Nantes nel match di ritorno valido per la qualificazione agli ottavi di Europa League.

Primo gol decisamente strepitoso. Un tiro a giro perfetto su passaggio di Fagioli, poi un rigore e la firma personale, poco prima dell’80esimo, ancora su azione.

In mezzo a giovani talentuosi, l’esperienza sebbene temporalmente circoscritta, di uno come Di Maria, con i suoi trascorsi e uno stato fisico e mentale ottimale, può dare molto a questa Juventus durante questa annata in cui l’obiettivo Europa League è il principale, senza dimenticare la semifinale di Coppa Italia e perché no, la conquista di un posto in Europa anche per la prossima stagione.

Sognare non costa, ma lavorare con costanza sì, e se uno smilzo di grandissima esperienza e carattere come Di Maria può dare il suo prezioso contributo alla “causa bianconera”, come si dice? Ah sì, è cosa buona e giusta!

 

Simona Cannaò