Se non trovo un nuovo progetto convincente potrei lasciare“. Così Alessandro Del Piero mette in subbuglio l’universo calcistico e insinua il dubbio di un’imminente ritirata con gli scarpini al chiodo, dopo due anni sui campi australiani e la recente esperienza in India. Per i tanti tifosi (juventini in primis) che hanno continuato a seguire con trepidazione le peripezie di Pinturicchio anche nell’era post Vecchia Signora fuori dai confini nazionali sarà un duro colpo non vedere più il loro idolo in calzoncini e maglia numerata rifilare – magari da calcio piazzato – una bella insaccata in rete. Ma chissà che Del Piero non rimanga “incastrato” nel mondo del pallone e passi dalla parte della panchina, come il suo ex compagno di squadra Filippo Inzaghi, l’accoppiata punta di diamante che in casa Juve di Marcello Lippi compiva miracoli: “Sinceramente tre anni fa avrei subito detto di no. Avevo altri stimoli. Adesso invece ci penso e non escludo affatto una strada del genere. Intanto questa estate comincerò a insegnare ai ragazzi. Farò tre clinic negli Stati Uniti“, Stati Uniti che ormai sono diventati la nuova casa di Alex, che vive a Los Angeles con la famiglia.

L’ex numero 10 bianconero confessa di aver ricevuto una proposta da due club europei, ma ha rifiutato, sottolineando: “Non facevano per me“. Del Piero, che dal canto suo non ha mai dimenticato l’era felice di quando giocava tra le fila della Juventus, ha seguito direttamente da Berlino la finale di Champions, un sostegno fisico e mentale per la sua ex squadra: “Ero lì per la finale con il Barcellona. Che emozioni e quanta nostalgia ricordando le finali che ho vissuto direttamente sul campo. Avrei voluto scendere in campo con i ragazzi. Comunque, nonostante la sconfitta è stata una stagione eccezionale. È stato molto bravo Allegri, ha avuto il grande merito di gestire al meglio una squadra già forte ma migliorandola mettendoci molto del suo calcio“.

Eleonora Tesconi