Nel dicembre del 1914, la Prima Guerra Mondiale imperversava da cinque mesi.

Il calcio in quegli anni era agli albori, ma stava catturando le masse che intravedevano in quello sport, la forza dell’unione.

Il 25 dicembre, sarà stata la magia del Natale unita a quella del calcio ma, nella regione belga delle Fiandre, nella cittadina di Ypres, si giocò quella che è passata alla storia come “la partita di Natale”.

Soldati inglesi e tedeschi abbassarono le armi e iniziarono a giocare una partita di football.

Bastò un pallone fatto di stracci legati insieme, e così, istintivamente, si formarono due squadre: con le divise kaki gli inglesi, in grigio i tedeschi. Finì 3-2 per i tedeschi.

Il conflitto bellico terminò solo quattro anni dopo, ma in quel Natale, il calcio dimostrò di poter perfino vincere la guerra.

L’episodio ha ispirato molti libri come “Silent night: the story of the World war I Christmas truce” del tedesco Kurt Zehmisch, o “A Midnight Clear” di William Wharton.

Nel 2014, l’allora presidente Uefa, Michel Platini, inaugurò un monumento a Ploegstreert, per ricordare quei soldati-giocatori del 1914.

A Liverpool, per ricordare quel giorno in cui il calcio rappresentò  davvero “unione”, si trova una grande statua che raffigura due uomini stringersi la mano sopra ad un pallone.

“Il pallone aveva rimpiazzato le pallottole,
e per la durata di una partita di calcio
l’umanità aveva ripreso il sopravvento sulla barbarie
“.

Testimonianza di un soldato tedesco.