Lo aveva già reso noto, Andrea Pirlo saluterà il calcio facendo quello che ama più fare al mondo: giocare. La data è fissata ed è tutto pronto per una notte ad alta intensità emotiva, una festa per ricordare quella che è stata la carriera del Maestro e non a caso è così che si chiamerà la serata: “La notte del Maestro” per quella che, secondo gli ideatori, sarà il suo ultimo capolavoro.
L’idea nasce dalle magie con le quali ci ha deliziati in questi anni con tanto e spettacolare calcio, vere e proprie pennellate che hanno ispirato l’evento, organizzato dall’agenzia Grey che ha miscelato calcio e arte nella sua realizzazione.

Presentata qualche giorno fa a Radioo Rooftop Bar a Milano, durante una conferenza stampa organizzata ad hoc e mediata da Marco Cattaneo, la partita sarà il 21 maggio alle ore 20.45, saranno presenti ex compagni di Brescia, Inter, Reggina, Milan, Juve e anche i compagni della parentesi americana; sarà trasmessa in diretta da Sky e in chiaro su TV8 e sarà Radio Italia la Radio ufficiale dell’evento. Il ricavato sarà in parte devoluto in beneficenza alla Fondazione Vialli e Mauro per la costruzione del Centro Clinico Nemo a Brescia per la cura di malattie neuromuscolari come la SLA e a Il Volo di Pietro Onlus per contribuire alla riqualificazione del reparto di Radiologia Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini, di Brescia, e per i progetti presso l’orfanotrofio Meru Childrens Home in Nkabune, Kenya, Meru County.

San Siro, location che ha fatto lasciato perplessi alcuni tifosi juventini ma anche milanisti già turbati per alcune dichiarazioni del passato. La scelta di San Siro è emblematica, lui stesso l’ha definita la cornice perfetta per una sfida tra campioni, quello che la partita sarà. Un tuffo nel passato, un ritorno alla gloria in memoria di tante battaglie vissute e giocate su quel campo così come altrove, una festa per salutare e riabbracciare tutti ma soprattutto per onorare e ricordare cosa è stato e chi c’è stato.

Un pensiero inevitabile è Berlino 2006 e non poteva mancare un ricordo di quella che è stata la notte di quel 9 luglio e i gli unici nomi svelati sono: Gianluigi Buffon, Mauro German Camoranesi, Fabio Cannavaro, Daniele De Rossi, Gennaro Gattuso, Fabio Grosso, Filippo Inzaghi, Marco Materazzi, Alessandro Nesta, Massimo Oddo, Simone Perrotta, Luca Toni, Francesco Totti e Gianluca Zambrotta. Un ritorno al passato proprio ora, in un presente malinconico e deprimente, specie oggi a esattamente due mesi l’inizio di Russia 2018 al quale noi non saremo altro che spettatori esterni.

Quella del 21 maggio sarà una bella tempesta di emozioni, un tornado che ci trasporterà tra ricordi e realtà: passato e presente. Dodici anni dopo la notte di Berlino sul tetto del mondo e le lacrime che rigavano gli occhi di ognuno di noi, quegli uomini lì tornano in campo facendoci rivivere una festa, ricordi che solo pensandoli ti annebbiano gli occhi come all’epoca successe a Lippi prima dell’ultimo rigore di Fabio Grosso, come la faccia pietrificata di Cannavaro e quel dialogo confuso proprio con Pirlo, il rigore di Totti e la cavalcata di Del Piero al 120’.

Oggi però la storia è diversa, non ci sono più gli stessi e non ci sono neanche le competizioni, o meglio, quelle ci sono ma siamo noi a non esserci e rivederli in campo tutti insieme quel giorno ci farà realizzare qualcosa che, forse, nessuno di noi ha ancora concretizzato davvero. L’eliminazione, commentata da Ventura come qualcosa che “capita”, non capitava da sessant’anni e come sarà un Mondiale visto dall’esterno lo sa soltanto chi ricorda il 1958, l’ultima volta in cui l’Italia rimase fuori dalla competizione. Passato e presente, gioia e dolore, uno scenario che solo una cornice maiestatica come San Siro può racchiudere in quello che sarà quadro dai toni maestosi e leggendari ma al contempo segnati da pennellate di malinconica nostalgia.

“All’ultimo rigore di Grosso c’era Pirlo con la testa poggiata sulle spalle di Cannavaro e gli dice: ‘Senti, ma se Grosso fa gol, siamo campioni del mondo?’. E Cannavaro gli risponde: ‘Eh, sì’ ” 

Marcello Lippi

 

 

 

 

 

 

 

Egle Patané