Era il 17 agosto del 2008 quando si spegneva lo storico ed amato presidente dell’AS Roma Franco Sensi dopo una lunga malattia.

Prima di essere un dirigente ed un imprenditore, Franco Sensi era un tifoso.

“L’ultima espressione della cultura orale del calcio romano” si definì lui stesso.

Probabilmente è per questo che riuscì ad entrare immediatamente nei cuori dei tifosi giallorossi e di tutte le persone che ebbero l’onore di lavorare con lui.

Coesione era la sua parola d’ordine: Sensi infatti dedicò gran parte della sua vita da presidente della Roma a favorire il dialogo tra dirigenti, addetti ai lavori e calciatori.

Nonostante altre esperienza sportive, come al Palermo o al Nizza, l’amore per la sua Roma non ebbe eguali.

Con lui al timone, i giallorossi conquistarono lo storico scudetto del 2001.

Per Franco Sensi furono ben quindici gli anni trascorsi come patron della squadra capitolina.

Conquistò in particolare il cuore di Francesco Totti e così il neo campione fece con lui, tanto da essere definito “il figlio maschio mai avuto”.

Quando i giocatori della Roma ebbero da ridire sui mancati compensi per i successi della stagione, Totti fu il primo a mostrare scetticismo sulla protesta e a porgere le proprie scuse a Sensi.

Franco Sensi
Foto: Twitter

La guida di una grande società non pesò mai eccessivamente sulle spalle di Franco. Egli aveva già un’avviata carriera politica e imprenditoriale che aveva imparato sulle orme di suo padre.

Solo negli ultimi anni romani, quando il male che lo affliggeva cominciò a mostrarsi, si convinse a delegare il proprio ruolo alla figlia.

I funerali di Franco Sensi, voluti dalle alte cariche della città di Roma, furono paragonabili a quelli di Alberto Sordi; tutta la capitale e il mondo dello sport vollero dare un ultimo affettuoso saluto al presidente.

 

Federica Vitali