Il Milan sempre più asiatico? Sembrerebbe proprio di sí.  Dopo il thailandese Bee Taechaubol, ci sarebbe anche un miliardario cinese interessato a entrare nel club di via Aldo Rossi, cioè Zong Qinghou, fondatore, presidente e direttore generale della Hangzhou Wahaha Group, la più grande azienda di bevande in Cina. Conosciuto come il re della Coca Cola cinese, la Future Cola, Mr. Zong è segnalato come l’86esimo uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 11,6 miliardi di dollari. L’obiettivo è quello di entrare inizialmente nel Milan come socio di minoranza, per arrivare poi, nel giro di tre anni, al 75% del club rossonero, con la conferma però di Silvio Berlusconi alla presidenza per via della sua grande popolarità presso il pubblico cinese appassionato di calcio. Nei prossimi giorni, dovrebbe iniziare l’analisi dei conti e successivamente il magnate cinese presenterà un’offerta, nonostante la banca d’affari Lazard, che ha ricevuto il mandato del presidente milanista per la ricerca di nuovi investitori, sia al momento all’oscuro del coinvolgimento dell’imprenditore orientale. Il primo a manifestare interesse per il team è stato, in realtà, il thailandese Bee Taechaubol, che sarebbe ancora in vantaggio rispetto alla concorrenza, soprattutto in virtù dell’accordo in esclusiva, ma non vincolante, siglato con Fininvest nelle scorse settimane che permetterebbe al thailandese di effettuare la sua “diligence”, ossia il controllo sui conti del club rossonero. Sono in molti però all’interno della società meneghina a nutrire perplessità sulle capacità del broker thailandese di trovare sul mercato asiatico le risorse necessarie all’operazione. Fuori da gioco sarebbero invece Poe qui Ying Wangsuo, noto come Mister Pink, e il gruppo immobiliare Wanda guidato dal nuovo patron di Infront, Wang Jianlin. Chi la spunterà? Rispetto al broker thailandese, Mr.Zong ha il vantaggio di avere un patrimonio proprio ed è in grado di garantire una maggiore solidità finanziaria, anche se bisognerà vedere se riuscirà a soddisfare le richieste di Silvio Berlusconi.

Barbara Roviello Ghiringhelli