Entusiasmo, tanto entusiasmo prima di Napoli-Dnipro. Forse troppo. Napoli favorito, tifosi e squadra già con la testa a Varsavia e poi l’amara sorpresa, o meglio la beffa. Quello che doveva essere il match della conquista della finale, si è trasformato in un pareggio. Napoli nettamente più forte, ma incapace di costruire il gioco davanti a un avversario tutto chiuso in difesa e nel calcio, si sa, se non segni non vinci. E il risultato conferma la regola: 1-1 e pubblico del San Paolo ammutolito.

Un Napoli partito bene e che mette subito in crisi il Dnipro, ma niente: la serata è stregata e lo si capisce subito quando al 9′ Insigne, con un fantastico tiro da fuori, scheggia il palo. Da lì sempre meno spazi.

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Il secondo tempo, però, inizia subito benissimo con David Lopez che sfrutta il corner e di testa porta in vantaggio il Napoli:

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Poi solo Boyko. Il portiere avversario è in stato di grazia e, forse, è baciato dalla fortuna: in più di un’occasione nega il gol del raddoppio al Napoli, due volte a Higuaìn, parando con i piedi, e poi a Callejòn, comunque impreciso sotto la porta. Tutti segnali di una serata storta? Molto probabilmente sì perché alla mezz’ora succede quello che non sarebbe dovuto succedere: Seleznyov, appena entrato, pareggia i conti. Peccato che sia lui che il compagno fossero in netto fuorigioco.

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Dalla rabbia dei tifosi, alla rabbia del Presidente Aurelio De Laurentiis che nel post partita, come un fiume in piena, attacca arbitri e Platini. Queste le sue parole: “Sembrava un teatrino delle marionette, alla squadra non posso rimproverare nulla. Siamo stati superiori, ma il Dnipro ha avuto a favore sei arbitri. Che devo pensare? Che è stata combinata? La coppa è già stata data al Siviglia? Ce lo dicano, noi ci facciamo da parte. Noi vogliamo competere con competenza, arbitri e organizzatori del torneo devono avere la giusta competenza. Se vuole governare, welcome! Ma lo faccia con la saggezza di un monarca”.

1-1 è il risultato finale, un risultato che sa di beffa per i partenopei e che al ritorno dovranno giocarsela in Ucraina, nella speranza che il gol irregolare non influisca sulla qualificazione finale.

Martina Giuliano